io e il mare

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sabato 30 aprile 2011

CALIFORNIA DREAMIN'...


Ci sono dei momenti in cui è bello pensare di vivere in un'altra realtà, lontano dalle persone che conosci, cambiare vita, luoghi, abitudini, ed in un certo senso anche identità.
Molte persone lo fanno, "Chi L'Ha Visto" ci ha costruito annate di fortunate trasmissioni recuperando spesso persone che hanno scelto di staccare, di cambiare vita, di allontanarsi per un motivo o per l'altro.
Ma poi tutto questo a che serve? la tua anima non è poi sempre la stessa?

Oggi ascoltavo una bellissima canzone del passato, "California Dreamin'" dei Mamas and Papas. La mia mente durante l'ascolto vagheggiava spiagge dalla sabbia superfina, biondone californiane in costume intero stile "Baywatch" con annesso sorriso Durbans 32 denti, gente che gioca a beach volley.

Nella traduzione in italiano dei Dik Dik, il pezzo faceva: " Il sogno California...e un giorno io verrò"...

E quel giorno magari arriverà. Mai dire mai...

Buona domenica a tutti

lunedì 25 aprile 2011

eclisse di parole...

Ci sono dei momenti in cui è meglio eclissarsi, lasciare spazio al silenzio, alla magia dell'oblio, piuttosto che scrivere, parlare, e rendersi ridicoli, banali e magari inopportuni.
E' un po' l'insieme delle sensazioni che provo ogni volta che entro nei social network, uno in particolare...

E allora lasciamo parlare il silenzio

domenica 10 aprile 2011

ALLUCINAZIONI AUDIOVISIVE DI TIPO ELETTORALE...




Nel passeggiare in questa Milano dal cielo azzurro che più azzurro non si può (e godiamocelo finchè ci è concesso, e soprattutto finchè dura!) non ci si può non accorgere come di punto in bianco, quasi per magia, la città sia tappezzata di cartelloni raffiguranti i volti dei candidati per le prossime elezioni amministrative. Sono dappertutto, di tutti gli schieramenti, di tutti i gusti, uomini, donne (poche), giovani (pochi), vecchi (tanti)…
Mi ero proposto in questo spazio di non parlare di politica perché la detesto cordialmente. Rappresenta il gioco del compromesso, del “io do a te qualcosa se tu dai a me qualcos’altro”, in pratica l’estetica del tutto ciò a cui io non credo. Ma in questo caso il mio sarà solo un viaggio trasversale, senza influenzare nessuno al voto (non mi interessa, non sono pagato per questo, non è compito mio) ma solo per riflettere insieme sul momento che stiamo vivendo.
Chi ha qualche annetto in più come il sottoscritto si ricorderà dello spassosissimo film “Fantozzi Subisce Ancora” , uscito nel 1983 (fare attenzione alla data, è molto importante) in cui l’impiegato medio italico vittima di tutte le sfighe umane possibili, bersaglio dei colleghi, sfruttato sul lavoro a più non posso e con una moglie brutta ed oggettivamente avvilente, si butta a capofitto nel tourbillon mediatico generato dalle elezioni politiche del tempo . Una scena comico-grottesca che tutti ricordiamo,con Fantozzi che prima in edicola fa razzia di quotidiani, e poi davanti al video, col telecomando già allora sovrano strumento del potere domestico, resta obnubilato da facce, pensieri, parole, slogan politici di ogni genere che lo conducono a soffrire, citando le parole stesse del film, di “allucinazioni audiovisive…” .
Il tutto si conclude poi in cabina di voto, con il “sublime” rumore dello sciacquone tirato dopo un’ora di meditazione elettorale, a chiusura di una delle scene piu divertenti in assoluto della saga fantozziana.
Ho rimandato a questa divertente citazione cinematografica per proporre un parallelo con la società di oggi, trascorsi quasi trent’anni da allora. I canali si sono moltiplicati, i giornali (anche se non la passano un gran bene)pure, le cabine elettorali sono sempre più o meno le stesse..

Ma... le facce sono cambiate? Gli slogan sono cambiati? Gli italiani sono cambiati? E noi continuiamo ancora a tirare la sciacquone? (a casa spero proprio di si per voi!! :-)
Con queste simpatiche riflessioni auguro buona domenica a tutti

venerdì 8 aprile 2011

POSSEDERE TUTTO PER NON POSSEDERE NULLA



In questa primavera che sembra più estate (non mi lamento, godiamoci questo cielo e questo clima meraviglioso insolito a Milano) volevo oggi fermarmi un momento a parlare di un tema tanto caro a noi occidentali, figli della cultura del superfluo che fin da bambini ci ha reso inevitabilmente, ed ahimè piacevolmente, schiavi dei beni materiali e degli oggetti.
Mi riferisco allo smisurato senso del possesso, all’ eccessivo attaccamento alle cose e alle persone a cui siamo soggetti da sempre.
Stamattina, mentre facevo colazione, ascoltavo le solite tristi notizie al telegiornale e fra le tante mi ha colpito la vicenda della povera ragazzina massacrata a sassate dal fidanzatino diciassettenne per motivi di gelosia. Sono rimasto con il cucchiaio fra la bocca ed il tavolo per un po’ di secondi, attonito, quasi inerme nel pensare quanta violenza possa generare nell’animo umano questo tipo di sentimento, oltre ovviamente al dolore che provo a pensare alla famiglia di quella povera ragazzina che lotta fra la vita e la morte.
Col passare del tempo mi accorgo sempre più che in realtà non posseggo niente. Non possediamo nulla davvero, perché né le cose, né le persone, ci appartengono. L’attaccamento morboso ad entrambe genera sofferenza, perché inevitabilmente si perdono sia una sia l’altra, è solo un fatto di tempo, e quando questo accade, si soffre, e non siamo abituati.
Quando i buddisti dicono che il desiderio è un circolo vizioso, e quando hai un oggetto, dopo un po’ di tempo, non lo guardi più perché ne vuoi un altro, magari di diverse caratteristiche, e poi un altro ancora….beh, sfido chiunque a negare che non sia vero!! È così! Spesso non siamo più capaci di godere di ciò che abbiamo, senza rimanerne schiavi per poi passare a qualcos’altro, poi a qualcos’altro ancora tenendoci stretti il tutto ma senza realmente capire il valore di ciò che abbiamo, e soprattutto, come già detto prima, senza voler capire che inevitabilmente prima o poi li perderemo.
Tanto vale allora non dare troppa importanza alle cose, agli oggetti, e vivere ogni momento con naturalezza, con leggerezza, liberandoci da quell’eccessivo senso di possesso che ci imprigiona alle cose, e cosa ben più grave, alle persone, impedendoci di essere realmente liberi.

domenica 3 aprile 2011

FEBBRE DI PRIMAVERA, VOGLIA DI COLORI...




I colori ed i profumi della primavera si fanno strada in questa prima domenica d’Aprile. E che bello vedere la gente che si stacca dal computer o dal rincoglionimento televisivo dei contenitori pomeridiani domenicali, per uscire, farsi un pic nic all’aperto, godere di aria (più o meno pulita) e tentare di fare quello che per vari mesi all’anno non riescono a fare: comunicare.
Abbiamo un po’ perso il gusto di guardarci negli occhi. Il computer, di cui anche il sottoscritto fa uso e a volte abuso (quindi non mi auto assolvo dalla categoria!) è uno straordinario mezzo di comunicazione, utilissimo per stringere amicizie e cementare quelle che magari per distanza è impossibile alimentare quotidianamente, ma…
Ma niente può sostituire la bellezza e la pienezza di un incontro, dello stare insieme, ridendo, parlando viso a viso. “Viso a viso”, questa espressione un po’ così che fa rimandare ad un bellissimo e storico motivo degli anni ottanta (“face to face, heart to heart”) è proprio quello che ci vuole, perché gli occhi, oltre a dire molto più delle parole stesse, rafforzano le espressioni, le rendono compiute e spesso trasmettono la sincerità dei concetti.
Bambini che corrono e giocano a pallone, genitori in bicicletta, spesso con tenute fantozziane ma comunque divertenti e godibili nella loro spontaneità, lo specchio dell’inverno che se ne va e la primavera che porta colori, luci, e soprattutto speranza e gioia.
Uscire, stare all’aria aperta, divertirsi, fare sport. E godersi la bella stagione ritrovando la voglia di stare insieme.
Buona domenica a tutti.