io e il mare

io e il mare

lunedì 29 ottobre 2012

PRAYING FOR TIME

In questi giorni mi capita di ascoltare spesso una delle mie canzoni preferite di George Micheal, dal titolo "Praying For Time". Al di là dei giudizi sulla sua vita privata, sui suoi eccessi e quant'altro, credo che questa canzone uscita ventidue anni fa sia ancora attualissima, ed io la sento "mia" in tanti suoi passaggi. Ecco il testo, e poi spazio a qualche mia riflessione personale these are the days of the open hand they will not be the last look around now these are the days of the beggars and the choosers this is the year of the hungry man whose place is in the past hand in hand with ignorance and legitimate excuses the rich declare themselves poor and most of us are not sure if we have too much but we'll take our chances because God stopped keeping score I guess somewhere along the way He must have let us all out to play turned his back and all God's children crept out the back door and it's hard to love, there's so much to hate hanging on to hope when there is no hope to speak of and the wounded skies above say it's much too late well maybe we should all be praying for time these are the days of the empty hand oh you hold on to what you can and charity is a coat you wear twice a year this is the year of the guilty man your television takes a stand and you find that what was over there is over here so you scream from behind your door say what's mine is mine and not yours I may have too much but I'll take my chances because God stopped keeping score and you cling to the things they sold you did you cover your eyes when they told you that he can't come back because he has no children to come back for and it's hard to love, there's so much to hate hanging on to hope when there is no hope to speak of and the wounded skies above say it's much too late well maybe we should all be praying for time Bellissimo testo, valorizzato dalla voce dell'artista. Ma questo conta relativamente. Quello che interessa sono le parole ahimè ancora attuali, una società in cui bisogna continuare a sperare anche se non c'è apparentemente speranza, e forse è troppo tardi... Ma io non credo che sia tardi per l'amore, non credo che sia tardi per indossare il cappotto della carità piu' di una volta l'anno... Ci dobbiamo provare tutti, io per primo, e soprattutto con l'aiuto necessario della preghiera. Il mondo è passato di fronte a guerre, carestie, cattiverie umane di ogni genere, ma è andato avanti comunque solo grazie all'amore, l'unico vero collante, eterno, rimasto, in un mondo in cui tutto passa e scivola via apprarentemente senza lasciare traccia.

domenica 21 ottobre 2012

COSTANZA E FEDELTA'

Mantenere la costanza del proprio rapporto con Dio. Questa per me è la strada piu' difficile. Piaccia o no siamo tutti delle pecorelle, e Lui è il nostro pastore, e come ogni buon pastore ci guida verso la strada giusta, altrimenti noi ci perdiamo. Ci perdiamo di fronte alla vita a cui diamo un'importanza effimera, superficiale, come la corazza delle cose che accumuliamo smodatamente, convinti che questo mettere insieme ci possa rendere felici ed appagati. Non è cosi'. La vita è fatta di sfide ed io riprendo la mia sfida con me stesso, con le mie paure, quotidianamente, consapevole che senza di Lui la mia vita non è nulla. Mi perderò ancora, sbaglierò ancora, ma sono certo che Lui mi riporterà, ancora una volta, verso la retta via, la via dell'amore, del perdono, della speranza. Mi è bastato tornare a messa oggi per sentire di nuovo quel calore di cui tutti abbiamo bisogno nel gelo dei nostri cuori. Un semplice gesto a fine messa, il rivolgersi tutti verso Maria a fine celebrazione, recitando l'Ave Maria ed un "Gloria Al Padre", come ringraziamento per una celebrazione che ha unito, e non diviso.

domenica 14 ottobre 2012

LORO NON HANNO COLPE

Finalmente riprendo a scrivere dopo un po' di tempo, e lo faccio cercando di evitare di salire sul carro, già gremito in ogni ordine di posto, dello sciacallaggio mediatico legato alla vicenda di Leonardo, il bambino di Padova conteso fra mamma e papà e recuperato al padre tramite l'intervento diretto delle forze dell'ordine, in un filmato su cui tutti hanno espresso opinioni, alcune condivisibili, altre meno... Io non voglio soffermarmi su cosa sia giusto o meno, se i poliziotti abbiano sbagliato o meno, non lo so. A me quello che fa male è vedere che una volta finito l'amore fra due genitori, (e questo ci può stare, fa parte purtroppo della vita) nemmeno una creatura indifesa riesca a tenere insieme quel minimo collante necessario per garantire la crescita sana di un bambino. L'amore di coppia, fra due persone, può finire, e questo ahimè è un dato di fatto. Ma non può finire mai invece quello per un figlio, e deve andare a mio parere al di là di ogni ripicca, di ogni egoismo, di ogni frattura all'interno della coppia. Loro non hanno nessuna colpa. Non dimentichiamolo mai. Loro sono figli di un atto di amore, sono l'incarnificazione dell'amore, sono l'unica cosa che può tenere legato, anche a rapporto finito, un madre ed un padre che a mio parere hanno il dovere di mettersi d'accordo, accantonando egoismi reciproci, cattiverie, bassezze, e racimolando certosinamente quel poco d'amore rimasto solo per il bene del bambino. In fondo, loro, non hanno colpe.