io e il mare

io e il mare

lunedì 5 novembre 2012

IMPETO, CONSAPEVOLEZZA E MATURITA'

Con l'avanzare dell'età amo sempre di più il silenzio,la pace, e la tranquillità. E tempo fa non avrei pensato di trovarmi a mio agio in autunno, una stagione da me mai troppo amata, perchè fa buio presto, perchè comincia a fare freddo, ed il sole si vede poco o nulla. Invece il tempo ha cambiato un po' le mie abitudini, i miei gusti, e questo sta a significare, senza addentrarmi troppo nel mio personale, che tutto è in continua evoluzione, tutto cambia e si modifica nel tempo. Chissà come mai con l'età pare cambiare anche l'approccio verso i sentimenti, in particolar modo "il sentimento", quello che unisce due persone e che fa capire loro che insieme possono stare bene ed intraprendere un percorso comune. Chiacchierando con un caro amico tempo fa, mi rimase in mente una sua frase legata all'amore adolescenziale. Secondo la sua teoria, a trent'anni (per non parlare a quaranta) non ami piu' con quell'impeto, con quella dirompente incoscienza che avevi a sedici, con quell'incalcolabile volontà di dare e darsi tutto al proprio amato/a, lui, o lei, che in quel momento della fase adolescenziale sono tutto nella tua vita. Ripensavo a questa sua idea la settimana scorsa mentre incrociavo casualmente una scolaresca, e per un attimo sono tornato indietro di vent'anni, ripensando alla mia adolescenza, a quelle cotte fulminanti che erano dei veri e propri tormenti, in quanto scommettevi tutto su quella persona. Su di lei proiettavi tutto. Con la maggior età, con il passare del tempo e l'accumularsi delle esperienze, (purtroppo non sempre tutte positive) spesso capita che tale stato di bruciante giovane incoscienza si tramuti in fredda esperta diffidenza. Ma non è solo quello... Da ragazzo l'amore può occupare totalmente il tuo cervello, oltre che il tuo cuore. Il massimo che ti viene chiesto è studiare, andare bene a scuola,e null'altro. Non ci sono bollette da pagare, non ci sono rate, non ci sono situazioni difficili da affrontare, non esiste il lavoro che occupa buona parte della nostra giornata e soprattutto godi di una fiducia totale verso l'altra persona... Attenzione, nessuno vuol dire che l'età adolescenziale sia facile! Tutt'altro...Fior di psicologi da decenni studiano i tormenti di questo periodo particolare della vita, lunge da me volermi sostituire da loro... Resta però il fatto che tutto sembra cosi lontano, quando non sei ancora maggiorenne, tutto resta quasi infinito. Crescendo poi tutto questo cambia e ripeto, con l'accumularsi delle esperienze, il carattere si forma, la maturità fa dare il giusto peso a tutte le cose.
Non so se sia possibile vivere l'amore come a quell'età, di certo però è fondamentale raggiungere il giusto equilibrio fra passione e maturità, fra impeto e riflessione. Forse è con questo mix che si trova il giusto equilibrio ed una rinnovata, nonchè piu'matura e consapevole, capacità di amare.

domenica 4 novembre 2012

L'INGREDIENTE PRINCIPALE

Madre Teresa, le cui parole non mi stancherò mai di riportare in questo spazio, diceva che uno dei motivi di sofferenza del genere umano qui in occidente è la mancanza d'amore. Si tratta ahimè di una grande ed inoppugnabile (quanto avrebbe voluto sbagliarsi in cuor suo pure lei), verità. Abbiamo tutto. Automoboli sempre piu' accessoriate con telecamere che ci aiutano nel fare retromarcia, treni superveloci cibi sempre piu' raffinati (e ahimè contaminati) che ci permettono di nutrirci ben al di là delle nostre primarie necessità, televisori e computer come quello su cui sto scrivendo tramite i quali possiamo interagire con persone dall'altra parte del mondo. Di fatto comunichiamo, ma è da comprendere se ci capiamo, e se in tutto questo trova spazio il motore delle nostre esistenze, ovvero l'amore Non mi piace fare quello che guarda in casa altrui. Nessuno a questo mondo, se non Dio, dovrebbe prendersi la briga di giudicare, e molto spesso le cose non sono come appaiono ai nostri occhi. Di fatto la realtà non esiste, o meglio esiste quella che percepisce la nostra mente, e di riflesso i nostri occhi E' anche per questo che forse, se sfruttassimo meglio quell'imprescindibile ingrediente che ci è stato dato per rendere la nostra vita un piatto saporito, molte cose cambierebbero. L'amore è il sale della vita, quella spezia preziosa che come ho appena detto da sapore alle nostre esistenze, e soprattutto fornisce ad esse significato compiuto. Quando se ne parla si rischia di essere considerati come dei sognatori, degli illusi, di fronte al nulla che vediamo spesso davanti ai nostri occhi, al dilagare dell'insensibilità umana, al diffondersi a macchia d'olio di quel gregge di discordia e negatività che è l'egoismo, e, nella sua totalità, il male stesso. Ma occorre essere piu' forti ed occorre tornare, a mio modesto avviso, a gustare quel piatto che ci è stato dato (la vita) lentamente, assaporandolo momento per momento, boccone per boccone, come un cibo prelibato che ci è stato dato fin da bambini e che fa male inghiottire di fretta senza sapore, cosi come è bello gustarlo fino alla fine dando esso senso compiuto.

venerdì 2 novembre 2012

LORO NON SONO QUA

C'è una televisione accesa, in questa sala, il volume è alto. Lo so, non è il miglior modo per ricordare i miei cari, il silenzio sarebbe necessario in queste occasioni. Ma forse non sempre è cosi'. In questo momento, mentre scrivo questo pezzo per loro, li vedo tutti, penso a tutti loro, i miei cari che hanno lasciato questa vita terrena e sono lassu' a godere la pace di una vita senza carne, senza affanni, e di vero e puro amore. Non amo molto parlare di me qui, delle mie vicende personali, ma nel corso della giornata ho avuto per tutti, di riflesso, un pensiero. E prima di andare a dormire, con una piccola preghiera,saluterò tutti loro. A parte questo excurus personale, ognuno ha il proprio modo di vedere la vita al di là di questa vita. E' un discorso cosi' complesso ma cosi' semplice al tempo stesso. Semplice, perchè non abbiamo risposte terrene a tutto questo, complicato perchè ci "arrovagliamo" il cervello con supposizioni ed idee piu' o meno strampalate quando tutto in realtà andrebbe ricongiunto ad un semplice concetto: la fede. La fede, per chi ce l'ha, piu' o meno forte, più o meno ballerina, è la spinta per credere ad una vita al di là di questa vita. E' una scommessa, un po' come quando, mi si perdoni l'accostamento che può sembrare banale ma serve a rendere l'idea, punti su un risultato oppure su un altro di un evento sportivo. Qualcuno, a volte, punta a caso, cosi', tanto per scommettere o buttare via dei soldi, altri, invece, puntano documentandosi ed appassionandosi, credendo fortemente in quella scommessa perchè sanno in cuor loro che è quella vincente. Mi piace ricordare una frase di una canzone di Renato Zero, "Nei Giardini Che Nessuno Sa", quando afferma, "dimentica, c'è chi dimentica, distrattamente un fiore una domenica". Ecco, qui è il punto, secondo me. Amare le persone da vive e tenerle nel cuore, pensando a loro, quando non ci sono piu'. Perchè loro non sono là, la loro foto è là. Loro sono da un'altra parte, e ci guardano, ci proteggono, e ci amano, ancora e piu' di prima. Io ci credo.