Non sono un sociologo, non sono un filosofo, e non ho certezze
di nessun tipo. Vivo un’esistenza fatta di successi e cadute, di gioie e di
dolori e sono consapevole che questa è la vita, un susseguirsi nel corso del
tempo di questo tipo di eventi.
Qualche giorno fa parlavo con una collega e riflettevamo
insieme. Sarebbe bello vivere fino a centocinquant’anni, non avere mai
problemi, malattie, i genitori sani e giovani per sempre. Purtroppo tutto
questo è mera utopia, soprattutto tutto questo non è la vita.
La nostalgia spesso ci accompagna nel nostro percorso. Io
son un uomo estremamente nostalgico. Ho
in testa ancora i ricordi di quei sabati pomeriggio d’estate, con mia zia e mia
nonna, insieme, una Milano degli anni ottanta così diversa da quella attuale,
il nostro divertimento era scendere al campetto, un buon telefilm e i cartoni
animati al pomeriggio, la sera tornare tutti sudati e beccarci qualche
rimprovero, la nonna che ci chiamava dalla finestra...Per me che ero uno
sportivo nato lo sport in TV, il tennis, le telecronache di bisteccone e Rino Tommasi. I tempi della semplicità e di un’infanzia
spensierata. Ma è passato, non può più tornare. Purtroppo. O forse per fortuna.