Nell’incedere implacabile del tempo impietoso
Si illuminano le oscure caverne dell’intimo profondo
Laddove nulla si chiede e niente si pretende
Il fragrante
aroma di un sogno prende corpo
Nel
labirinto impazzito di fantastiche evasioni
Si annidano confusi
intrecci di storie mai vissute
Confusione, frastuono, disordine e paura
Prestigiatore
del mio cuore ti trasformo in illusione
Con le gambe
sbucciate e gli occhi lucidi di gioia
Mi lascio trasportare
nel dolce calmo fiume della vita
La sorgente
palpitante batte forte ed impetuosa
La foce calma
luminosa attende libera e meravigliosa
Nel suo letto
placido e suadente mi rispecchio nel suo alveo
Mi
guardo e mi riguardo un po’ narciso infantile vanitoso
In un
lampo riflesso dal cielo l’incanto prodigioso del tuo viso
Appare
sublime come immagine sbiadita di un ricordo
Sirene ammalianti mi tormentano nel viaggio
senza ritorno
I loro corpi tentatori maschere vigliacche
e senza scrupoli
Traballo, barcollo, mi aggrappo disperato a ciò che resta del mio cuore
Con l’ultima goccia di coraggio
sudato i miei occhi dritti verso la luce
La
dove nulla si chiede e nulla si pretende lascio i remi solitario
Alzo
il mio sguardo e ritrovo quell’incanto ormai perduto
Lampo
accecante di bellezza oltre ogni confine il tuo sorriso
Oceano blu che accoglie il
flusso calmo della vita il prodigio dei tuoi occhi.
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