io e il mare

io e il mare

venerdì 29 gennaio 2010

MEDIOEVO URBANO

Domenica ci sarà l'ennesimo blocco del traffico per le automobili. La nostra città sarà ancora una volta libera dalla circolazione degli autoveicoli, eccezion fatta per coloro che hanno diritto ad una deroga.
Non so a quanto serva tutto questo. Mentre scrivo è in corso una fitta nevicata che sicuramente avrà ripulito l'aria irrespirabile di questi giorni. Neve a parte, non è una domenica in stile "austerity" petrolifera degli anni settanta a risolvere il problema del traffico in una città come Milano.
Il traffico a Milano è prima di tutto un problema culturale. In molti, e questo lo so per certo perchè in questa città ci sono nato, cresciuto e ci vivo da 34 anni, usano l'automobile sempre e comunque, anche per percorrere pochi metri, e mai rinuncieranno a farlo. Ritengono, a torto o a ragione, i mezzi pubblici scomodi, lenti, inefficienti, e così via.
Per certi versi li capisco. Milano è una città che ha la fortuna di avere un aeroporto, Milano Linate (seppur ormai declassato per motivi inspiegabili alla logica funzionale dei cittadini), in piena città, e teoricamente raggiungibile con la metropolitana. Ma la metrò non ci passa, non ci è mai passata, e mai forse ci passerà.
Allucinante pensare dunque ad una città al passo con le altre metropoli europee,
quando il principale mezzo di trasporto per collegare lunghe distanze è cosi difficile e scomodo da raggiungere. Medioevo urbano a tutti gli effetti.
I mezzi di superificie poi sono spesso lenti, in ritardo, strapieni, e non garantiscono quella sicurezza di cui la gente ha bisogno. Ma non sempre è così, a volte i mezzi girano anche vuoti, semivuoti, perchè in molti non vogliono utilizzarli. Un peccato. Oltre che uno spreco.
E allora tutti a prendere la propria autovettura, in coda, ed è cosi che le automobili passano dal diventare dei veicoli superveloci a delle vere e proprie carrozze a motore del terzo millennio. Soluzioni? Sono insite nel mio intervento, semplici, ma evidentemente non attuabili. Cambio di mentalità e potenziamento (vero, non a parole) dei mezzi pubblici. Volere e potere.
Godiamoci quindi questa domenica invernale dal paesaggio spettrale, senza auto, senza smog, sapendo che servirà a poco ma che comunque vada gioca il Milan a San Siro. E soprattutto non gioca contro l'Inter. E' già qualcosa che mi fa stare meglio...:-)

domenica 24 gennaio 2010

UNA LEZIONE DI CALCIO

Una lezione di calcio, una dimostrazione di forza dall'inizio, in undici, alla fine, in nove. Un'Inter tosta, determinata, a tratti sontuosa, contro un Milan che ha mostrato i suoi limiti, la sua incapacità di poter fare quel salto di qualità utile per poter infastidire l'Inter in un campionato che ora è virtualmente chiuso, a meno di tracolli clamorosi.
In questo momento,in Italia, e sono ormai 4 anni, non c'è trippa per gatti.

Inter: J.Cesar 8, Maicon 6,5, Lucio 7, Samuel 6, Santon 7, Zanetti 8, Cambiasso 6,5, Muntari 6,5, Snejder 4, Milito 8,5, Pandev 7,5, Balotelli S.V Thiago Motta S.V.

Milan: Dida 5,5, Abate 5, Silva 6, Favalli 5,5, Antonini 6, Pirlo 4,5 Gattuso 5, Ambrosini 5,5, Beckham 5, Ronaldinho 5,5 Borriello 6, Seedorf 5,5, Huntelaar 6,5, Jankuloski 4,5

sabato 23 gennaio 2010

UN MODELLO DA SEGUIRE: LEONARDO

Non so quanti derby avrò visto nella mia vita, una cinquantina, forse di più, alcuni di essi persino dal vivo, con emozioni che solo San Siro ti sa trasmettere.
Quello di questa sera lo sento forse più che in altre occasioni, forse per la sua importanza (poi anche se vincesse il mio Milan cambierebbe sostanzialmente poco, l'Inter resterebbe davanti e noi dovremmo battere la Fiorentina, fatto assolutamente non cosi scontato come molti credono), forse per il fatto che vedo in esso alcuni punti d'incontro con quanto sto vivendo adesso nella mia vita.
Non uso questo blog, e mai lo farò per parlare di me. Ma di questa analogia, di questo modello da imitare, voglio parlare.
Si chiama Leonardo, è il nostro allenatore, a cui tutti all'inizio dell'anno non davano una lira anche perchè Leo tutto è fuorchè un allenatore.
Buttato nella mischia a guidare un club cosi prestigioso, ha passato i primi due mesi prendendo schiaffi a destra e a manca, di cui quattro pesantissimi nel derby di andata.
Poi, proprio mentre sembrava ormai segnato il suo destino, è cambiato il trend. Leonardo ha cambiato lo spartito, ha modificato la frequenza, e sono cominciati ad arrivare i risultati. Il Milan, da una posizione di centroclassifica vicina alla zona pericolo, è arrivato ad essere l'unica antagonista dell'Inter di Mourinho.
La perseverenza, la voglia di lottare, la capacità di capire che per arrivare si può e si deve anche cambiare, lo ha fatto giungere a questi traguardi.
E per chi scrive, ma per tutti quanti, si tratta di un modello da seguire.
Oggi pomeriggio, tempo permettendo, scriverò la mia analisi tattica del derby.

domenica 17 gennaio 2010

Per sperare in un aggancio...

Ieri sera l'Inter ha ancora una volta riacciuffato un risultato che sembrava perso. Cominciano ad essere tante queste circostanze, non si può più parlare di fortuna, di aiuti arbitrali (anzi ieri sera forse l'Inter è stata danneggiata), bensì di perserveranza, di carattere, di voglia di lottare e di vincere fino in fondo.
Se i nerazzurri sapranno mantenere questa determinazione fino alla fine, ritengo impossibile per il mio Milan potersi anche solo avvicinare al sorpasso.
Sarebbe bastato per sognare anche solo un pareggio domenica scorsa col Siena. L'Inter avrebbe avuto due punti in meno, sarebbe ora solo con 7 punti di vantaggio, ed il Milan con due partite da recuperare più il superderby di domenica prossima da disputare.
Ed invece i punti sono 9, con un Milan che malgrado tutto non mi da ancora appieno la sensazione di poter garantire quella solidità che è l'architrave di un Inter indubbiamente in calo, per svariati motivi, ma che resta la squadra più forte d'Italia.
I miei dubbi nascono poi da alcuni interrogativi ancora non risolti in casa Milan. Cominciamo dal portiere, Dida non mi piace, non lo ritengo affidabile, preferisco un portiere più costante e dal rendimento certo. Christian Abbiati era ed è il titolare. E sono certo tornerà titolare a furor di popolo al primo errore di Dida, che avverrà presto, perchè il portiere brasiliano, purtroppo, non è in grado di evitare questi suoi infortuni ahimè costanti nel corso del tempo.
In difesa i due centrali titolari sono probabilmente i piu forti del campionato. Ma dietro di loro? le riserve sono Kaladze e Favalli. Oneynew è fermo da settembre e non si è praticamente mai visto.
Sugli esterni le mie preoccupazioni si chiamano Zambrotta e Jankulowski. Due pericoli veri, reali, perchè scalpitano per tornare al posto di chi fin ora ha fatto benissimo, vedi Abate ed Antonini.
Il Milan non può far a meno, per come gioca, della velocità, della freschezza, del dinamismo di questi due ragazzi. Spero che Leonardo ragioni col buonsenso e non si lasci condizionare da altri fattori che ahimè potebbero anche compromettere il proseguo della stagione.
In mezzo al campo, per come gioca Leonardo, ci sono solo tre pedine. Ed in questo momento ci sono cinque maglie (Seedorf, Pirlo, Gattuso, Beckham, Ambrosini) per tre posti. Qualcuno dovrà star fuori. E la mia analisi mira già al derby di domenica prossima. Non vorrei essere nei panni di Leonardo.
Quanto all'attacco, chi mi frequenta conosce la mia scarsa "simpatia" calcistica nei confronti di Borriello. Ma in questo momento, e mi costa riconoscerlo, non si può fare a meno di lui. E Pato? non si vede da un mese, e non sempre da quello che ci si aspetterebbe da lui, ma è l'unico che può dare freschezza, dribbling ed imprevedibilità all'attacco rossonero, poiche Dinho, pur mantenendo quel piede fatato in grado di mettere la palla dove vuole, non possiede più da tempo questi requisiti.
In queste ultime due partite la squadra mi è sembrata piu compatta con due mediani a centrocampo. Se si è riesce ad essere offensivi garantendo anche un po' di "cerniera" in mezzo alla mediana, allora e solo allora potremo dare fastidio all'Inter.
Alle 15 si gioca Milan Siena. Staremo a vedere.

sabato 16 gennaio 2010

LA SERA A CASA DI LUCA

Una decina di anni fa Silvia Salemi, una giovane e bella cantante all'epoca emergente, cantava una canzone che per certi versi è stata premonitrice dei tempi che stiamo vivendo. Il titolo era " A casa di Luca" e parlava dell'incapacità degli esseri umani di trovarsi davanti ad un tavolo, magari la sera, spegnendo la televisione e chiaccherando amabilmente del più e del meno.
Oggi la televisione a cui faceva riferimento la Salemi è internet, di cui più o meno tutti, me incluso, siamo dipendenti.
E come per tutte le dipendenze, al fine di stare bene, bisogna uscirne, per essere liberi. La vita è libertà.
Il desiderio è sempre quello di tornare un giorno a parlarci nelle piazze, viso a viso, come si faceva ai tempi delle messe una volta, o addirittura all'epoca dei Comuni, tanti secoli fa, con un buon bicchiere di vino, e con la voglia di guardarsi dritti negli occhi e rispecchiarsi nel sorriso sincero di qualcuno.
Di questi tempi, forse, è chiedere troppo. Ma chiedere non costa nulla...

PER UN PUGNO DI DECIBEL

Sono venuto a conoscenza solo oggi del fatto che Paul Mcartney non si esibirà allo stadio Meazza il prossimo Giugno, non avendo accettato il limite dei decibel imposto dal comune dopo le proteste del comitato dei cittadini del quartiere degli anni passati.
E' una scelta condivisibile quella di Mcartney. La musica di per sè non si può controllare, l'energia, quando è positiva, non si può fermare. Per un musicista avere i decibel controllati è come un calciatore giocare con un pallone sgonfio, si può calciare lo stesso, ma le condizioni sono difficili, i risultati non ottimali.
D'altro canto però mi rendo conto che anche i cittadini hanno diritto a protestare, ed anche a non essere infastiditi specie dopo una certa ora in cui i vetri tremano, impedendo il riposo magari di chi ne ha piu bisogno, vedi anziani o persone ammalate.
E allora che fare?
Purtroppo lo stadio Giuseppe Meazza, dai più conosciuto come San Siro per il quartiere di Milano in cui si trova, è in città e questo provoca dei problemi per svariati motivi. .
La realtà è che è gli Stadi non sono stati concepiti per manifestazioni musicali,
ed il loro utilizzo è dovuto all'impossibilità di poter, per alcuni artisti, effettuare tre quattro concerti filati in arene da dieci mila posti.
Resto poi fermo della mia idea che l'acustica negli stadi è pessima, e che la gestione dell'ordine pubblico in queste arene all'aperto spesso sia problematica.
Ma un'occasione come quella di Paul Mcartney potrebbe non ripetersi più. Stiamo parlando di un mito musicale unico, strepitoso, ed è già la seconda volta che accade un episodio del genere dopo il caso di Bruce Springsteen, giusto l'anno scorso...
Dove è finita la Milano da bere, la Milano con voglia di sognare, la Milano culturale regina dei concerti? Perchè le due società di calcio, che si lamentano spesso dei costi di gestione dell'impianto da parte del comune, non si costruiscono uno stadio insieme, magari fuori dal centro abitato, con una capienza da 40, 45 mila posti al massimo, in modo tale da renderlo anche utilizzabile per iniziative culturali? Così facendo le società magari recuperebbero i costi facendo pagare al comune l'utilizzo dell'impianto per i concerti e forse non ci lasceremmo scappare esibizioni di mostri sacri del rock, anche e soprattutto quando hanno raggiunto un'età non piu verde come Mcartney e Springsteen.
Sono chiaramente domande che non avranno mai risposta, sogni probabilmente irrealizzabili. E noi continuiamo ad andare indietro come i gamberi...
Anche se a volte però bisogna tornare indietro per capire come andare avanti...

mercoledì 13 gennaio 2010

TRAGEDIA

Le parole hanno il loro peso. Ma non riesco a trovarne altre per descrivere quanto accaduto ad Haiti. Che Dio possa accogliere in paradiso le povere vittime di questa sciagura. Non ho altro da aggiungere.

domenica 10 gennaio 2010

Derby d'Italia o derby di consolazione?

Da tifoso rossonero quale sono (e non scrivo certo qui dentro per nascondermi, anzi, sono milanista fino al midollo, ma senza le fette di salame sugli occhi) stasera guarderò la partita con lo stato d'animo di chi non ha niente da perdere,
e con l'assoluta certezza che anche in caso di vittoria rossonera sarà inutile lasciarsi andare a sogni di gloria.
Il Milan è una ex grande squadra in declino. Solo la mediocrità di questo campionato (ieri solo una squadra come il Siena, pur generosa e organizzata per 88 minuti, poteva farsi rimontare dalla più sbandata Inter degli ultimi anni) permette ai rossoneri di conservare un posto in classifica che gli garantirà la presenza in champions league anche per la prossima stagione.
La rosa di Leonardo è composta perlopiù da giocatori in declino, che hanno già dato il meglio nella loro carriera, vedi Pirlo, Seedorf, lo stesso Beckham, Ronaldinho, Zambrotta. Sono troppi. Ci sono dei giovani interessanti, vedi Abate, ovviamente Pato, ma per tornare grandi ci vuole ben altro. Ci vogliono investimenti che difficilmente arriveranno vista l'austerity della società. E allora ben venga la politica che si sta affacciando all'orizzonte, quella dei giovani, con giocatori emergenti, ma di qualità. Ci vorranno due tre anni per vincere, poco importa, ma è solo così che il Milan potrà tornare ai fasti di un tempo.
Non mi fido della Juventus. E' una squadra con molti problemi, a Parma non meritava di vincere, eppure ha giocatori in grado di mettere in seria difficoltà il Milan. Se è in palla atleticamente, può battere come è gia successo anche una squadra come l'Inter. Il pareggio non serve a nessuno,e allora aspettiamoci una gara a viso aperto, con capovolgimenti di fronte da ambo le parti, con la consapevolezza che per il campionato, a meno di crolli clamorosi, non c'è trippa per gatti.

venerdì 1 gennaio 2010

Buon Anno a tutti!

Il mio augurio per un sereno e luminoso 2010 va a chi non ha voce,
a quelle persone dimenticate negli ospedali,
ai portatori di handicap, a chi vive al limite della povertà e a chi non ha nemmeno il minimo sostentamento economico per vivere.
Sarà buonismo, sarà retorica, ma è dal cuore che mi viene questo augurio e tutto quello che viene dal cuore non va mai represso, non va mai fermato.
Buon Anno al mondo in generale, sperando finalmente che possa regnare il piu a lungo possibile la pace. Abbiamo bisogno di pace, tutti, in piccolo dentro le nostre case, in grande per il mondo intero.
Vorrei che tutto il genere umano, di qualsiasi religione ed etnia, anche ateo, anche agnostico, facesse sua questa incredibile frase che ci ha lasciato Gesù in eredità: " vi lascio la pace, vi do la mia pace". Sarebbe il più grande scambio commerciale gratuito della storia dei popoli. Sarebbe la più grande conquista per questo mondo che vive ancora nel terrore degli attentati, incapace di avere rispetto poi per la natura che cosi tanto ci offre.
Tentare non costerebbe nulla. Eppure...
Buon anno a tutti voi che vi siete avventurati nella lettura di questo spazio, nel quale svariati argomenti saranno trattati, nei limiti del buon gusto e del rispetto verso chiunque.
Buon anno a tutti.