io e il mare

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sabato 20 aprile 2019

RISORGERE DA VIVI



Ho sempre apprezzato la Pasqua. E’ una festa in cui i colori del cielo tornano ad esaltarsi, il sole torna a riscaldare e risplendere dopo un lungo seppur nemmeno troppo freddo inverno lasciato alle spalle.

Quando ero ragazzo l'avvento della Santa Pasqua era gioia di stare all'aria aperta. 
Quando cadeva a fine aprile (tarda) come nel 2019  era uno dei segnali che l’anno scolastico volgeva al termine. 

Io che sono sempre stato un amante della primavera e dell’estate, rifiorivo per non dire risorgevo.

Anni fa scrissi un mio pensiero sulla Pasqua. Se non erro proprio dieci anni fa in uno dei primi articoli di questo mio spazio di libertà. Rileggendolo ho ritrovato molti spunti ancora validi e ahimè dieci anni in più sul groppone.  In questo lungo periodo di tempo  sono successe tante cose, purtroppo la maggior parte di esse non legate ad eventi gioiosi e luminosi. Purtroppo la vita è fatta anche di dolori, di malattie, di sofferenze. E’ l’altra faccia della medaglia che vivendola ed affrontandola ci permetterà di tornare ad assaporare il dolce calice della gioia, della speranza, della felicità.
Mi piace ritornare su un concetto fondamentale, quello di “resurrezione”. Noi abbiamo un’idea piuttosto vaga e lontana di essa. Giustamente, se dobbiamo pensare alla parte materiale, non possiamo avere nessuna prova visto che nessuno è tornato in vita in carne ed ossa se non Cristo.
Ma è proprio questo il punto. Il concetto di resurrezione secondo me va oltre quello religioso in cui io credo.
Risorgere dai morti significa per me rinascere dal torpore e dalla morte terrena in cui sprechiamo la nostra vita. Quando si dice che siamo già morti da vivi il significato è quello. Ogni giorno da domani deve essere valido per risorgere, per uscire dalla caverna, per essere degli uomini migliori.
Cosa faccio io per essere un uomo migliore, per risorgere dalle ceneri interiori della mia mediocrità umana?
Non è moralismo, non è “buonismo” (mio Dio come detesto questa parola). E’ una domanda che tutti, io per primo, dovremmo porci. E’ semplicemente l’invito alla resurrezione che Cristo, per chi ci crede (ma anche per i non credenti suppongo) ci consiglia ogni giorno. Resurrezione è per me quella dal giogo dell’ego, dalla morte spirituale in cui la nostra società è letteralmente piombata e da cui non ha nessunA intenzione di resuscitare. In chiave cristiana, la resurrezione dal peccato, dal male a se stessi e al prossimo, da ciò che non rende armonica la vita degli uomini e le sue relazioni coi suoi simili.
Gesù che nasce al freddo e al gelo in una mangiatoia, in povertà assoluta, al freddo e al gelo (inverno) che dopo aver subito atroci sofferenze muore e poi risorge nella Pasqua primaverile, la luce, quella che riscalda, quella che illumina le nostre vite spente e morte dentro accompagnandoci nella speranza della resurrezione.
Buona Pasqua a tutti.