io e il mare

io e il mare

sabato 23 novembre 2013

IL CALORE E' VITA


Non amo la stagione invernale. Non faccio molto per nasconderlo, lo so bene, ed essendo di ceppo mediterraneo adoro il sole, il mare, la bella stagione i suoi colori che mi rimandano alla vita, alla gioventù ( non che ora sia vecchio, ben intesi) e a momenti spensierati che solo la primavera e l'estate sanno valorizzare appieno.
Eppure ci sono degli aspetti di questo periodo che riesco ad apprezzare, malgrado il freddo di Milano e della Pianura Padana sia sempre così fastidioso, con quell'umidità invisibile che ti mangia le ossa poco a poco mentre brami dal desiderio di tornare a casa e startene al caldo, davanti a un thè bollente, a scrivere (per chi ama farlo come me) o meglio ancora a leggere.
Ecco cosa è capace di regalare l'inverno, la ricerca di quel calore che ci avvolge e ci richiama, quel calore che è vita. In fondo, come si suol dire, non tutto il male vien per nuocere, e aspetteremo la prima neve come quando eravamo piccoli, perché in fondo veramente non si smette mai di essere bambini e forse, dal loro modo di approcciarsi alla vita stessa, avremmo ancora molto da imparare, in attesa che arrivi il cielo azzurro, i fiori e i profumi della primavera ad anticipare il solleone, la pelle abbronzata ed il fragore delle onde marine tipico dell'estate, i suoi profumi, l'odore acre del latte abbronzante nell'aria, la salsedine sulla pelle,  mentre stiamo fuori a berci una birra all'aperto godendoci l'immensità del mare davanti ai nostri occhi. Tutto questo, e non solo, è vita.


 
 

domenica 17 novembre 2013

LIBERTA', MUSICA E PENSIERI NELL'AROMA DI UN THE' CALDO

 
 
Non mi capitava da tempo di trascorrere una mezz’oretta al PC, al buio, ed ascoltare della buona musica. Oggi era scritto che mi dovessi lasciar trasportare dalle emozioni delle canzoni di Franco Califano. Ne ho ascoltate parecchie, alcune nemmeno le conoscevo, e mi sono letteralmente lasciato portar via, come in un vortice, identificandomi totalmente in quelle parole, una in particolare che è forse la chiave di volta di tutta la sua produzione musicale, oltre al caposaldo di tutta la sua esistenza terrena: libertà.
Ho bisogno di sentirmi libero, sono e sarò libero fino alla fine dei miei giorni. Se essere libero significa essere egoisti, allora vuol dire che sono egoista, nessuno è perfetto tantomeno io. Questo desiderio di libertà l’ho sentito tanto forte oggi pomeriggio mentre ero al buio, nel silenzio della mia camera, con un the caldo, i miei pensieri (che non mi ingannano più) e la voglia di starmene da solo con essi, nella pace di un finto silenzio milanese, al buio, in attesa che la sera arrivi e con essa il tempo del riposo notturno. Il lunedì di lavoro può attendere.
Mi piace camminare a lungo per le strade, incontrare persone, sentirmi come un’aquila che vola rasoterra e pensare ogni tanto al tempo che passa, ricordi d’infanzia che riaffiorano, altri che riappaiono non appena apri la scatoletta virtuale, e scopri che quei bambini di una volta non ci sono più, molti di loro hanno a loro volta dei bambini, le rughe segnano i loro volti, ma sono sempre loro, come io sono sempre io in questo amabile finto silenzio della domenica sera.
 
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martedì 5 novembre 2013

APPARENZE , EQUIDISTANZE, TRASPARENZA

Non scrivo da alcuni giorni, trovo il momento che ritengo propizio per farlo, in piena autonomia, e come sempre, in piena ed assoluta libertà.
Negli ultimi giorni ho riflettuto molto sul mondo che mi circonda, sulle domande che mi pongo, sulle cose che contano e su quelle che non contano. E più passa il tempo mi accorgo di essere parte di un mondo sempre più plastificato, virtuale, di apparenze e scarsa sincerità, per non dire falsità. Certo, c’è una parte di esso che ancora non è così, fatta di persone vere, che ragione con il cuore, con l’anima, con lo spirito e non solo a fine di calcolo , mero materialismo ed opportunità. Grazie al cielo mi è stata concessa la possibilità di scegliere di essere me stesso, e quando qualcosa non mi piace più decidere arbitrariamente di ignorarla oppure no. In questo caso ho scelto di stare più defilato e avvicinarmi alle persone e alle cose che mi fanno stare effettivamente meglio, che mi permettono di sorridere e stare bene e soprattutto di credere in me stesso, perché è quando debole che in realtà sono forte, molto più forte di quello che penso e che gli altri pensano, ma di quello che pensano gli altri m'interessa fino a un certo punto.

Non amo scrivere considerazioni personali, questo spazio era partito come un’isola di libero pensiero su cui esprimere libere riflessioni su vari temi senza spaziare su questioni che mi riguardano. Dubito che esse posssano interessare a chicchessia. Ma ogni tanto ho bisogno anche io di lasciarmi andare a qualcosa di più “profondo” che mi riguarda, senza scadere nel vittimismo ma cercando sempre di esaltare quanto di buono mi circonda, che è tanto, non lo dimentico certo ora. Il modo migliore per farlo è scrivere, è l’unico modo in cui mi riesce appieno.