io e il mare

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giovedì 23 novembre 2017

IL SILENZIO DELL'OBLIO

                                                   



Mi mancava molto l’idea di poter scrivere un pezzo più lungo nel silenzio. Sento solo il respiro di mia madre dormire qui vicino a me. Penso, ripenso e mi lascio andare a scrivere quello che mi passa per la testa, senza freni, senza censure, solo con la voglia di liberare la mia anima da ogni tipo di peso.
Da giorni rivendico il diritto all’oblio. Oblio che è figlio del silenzio. Ci sono momenti in cui penso di non essere esistito mai, poi mi accorgo che ci sono ancora e con me tutti gli affanni di questa vita che grazie a Dio però non è solo dolore e sofferenza. Ci sono le gioie, ci sono i sorrisi, ci sono gli abbracci, ci sono le coccole, c’è l’amore anche se facciamo finta che non esista o lo confondiamo con qualcosa che ci consegna una mera soddisfazione temporanea, come bere un bicchiere di coca cola pensando che ci disseti. Dopo avremo ancora sete, poi ancora sete. Gli orientali ci insegnano che il desiderio non ha mai fine e ci rende schiavi di esso.
Nell’oblio c’è timore del vuoto. Ma chi come me sente che il vuoto è la nostra paura di ciò che non vediamo e sentiamo sa che non vi è nulla da temere. E’ solo voglia di non sentirsi, anche per un breve periodo della mia vita, un'altra persona, quasi a voler scombinare le carte in tavola, a volervi far credere che in fondo anche io sono un po’ tutto ed il contrario di tutto ma senza indossare maschere, perché prima o poi chi lo fa se la deve togliere e spesso, si sa, è ingombrante, fastidiosa, grossolana come quella festa a me mai troppo gradita che è il carnevale.
Mi chiedo a volte a cosa serva tutto quello che scrivo, anche sui social, le foto, i sorrisi, le cazzate. Nel concreto a nulla, poi ci ripenso e so che se sono riuscito a far star bene qualcuno coi miei scritti più o meno profondi, con le mie cazzate più o meno divertenti, forse qualcosa di buono anche io ho fatto nella mia esistenza terrena. In fondo viviamo per far star bene chi ci circonda, siamo nati per amare. Si, siamo nati per amare. Sembra una frase cosi difficile! Mio Dio questo è pazzo! Eppure è così. Facciamo fatica a capirlo perché abbiamo un’idea dell’amore che è totalmente sbagliata, almeno per me, ci hanno fatto credere che l’amore è possesso, è ossessione, è controllo. Mio Dio è tutto il contrario. Ci si arriva col tempo. Ci si arriva con la maturità, con l’esperienza, con la consapevolezza che controllare, che possedere, che ossessionare sono tutti concetti terreni finiti che con la vita stessa cesseranno. Perché invece non pensare a qualcosa che va oltre, al di là di quello che noi vediamo e sentiamo, in cui nessuno sarà di nessuno (come già dovrebbe essere qui), in cui tutti saremo felici di amarci solo per il gusto di farlo, per il piacere di sapere che è bello farlo.

Per poter pensare di farlo là dobbiamo a mio modesto parere iniziare a farlo qua.

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