io e il mare

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sabato 3 aprile 2010

CIAO MAURIZIO

Quando ero ragazzino, guardavo in tv un programma che si chiamava "Calciomania", era il 1989 e desideravo in cuor mio di fare il suo stesso mestiere. Poi la vita ti porta laddove il destino è scritto, ed io e lui non ci siamo mai incontrati, e da allora sono diventato un suo assiduo telespettatore, nonchè ammiratore.
Lo ammiravo molto perchè non si prendeva troppo sul serio, amava il calcio per quello che era, un gioco, ed amava giocare.
Maurizio Mosca, come ha ricordato nella puntata odierna di "Guida Al Campionato" Mino Taveri, era in realtà molto più preparato e professionale di quello che dava a vedere. Ma in molti, me incluso, lo sapevano e se ne erano accorti.
Mi mancherà, oltre al suo pendolino e alle sue irresistibili "gag", il suo senso estetico del calcio. Maurizio Mosca amava il bel gioco, il calcio divertente, il gesto tecnico. Aveva inteso prima di altri che il calcio era anche e soprattutto uno spettacolo per far divertire il pubblico, per tenere compagnia alla gente.
Ogni domenica per vent'anni ha accompagnato, dopo mezzogiorno, il pre partita di milioni di italiani coi suoi pronostici impossibili, generati da pendolini sempre più mastodontici, e come dimenticare poi le sue "bombe" di calciomercato, fatte da trasferimenti più o meno possibili, con scenette indimenticabili tipo quelle di una fantasmagorica "macchina della verità".
Ci mancheranno anche gli screzi, quelli più sanguigni, perchè lui aveva la vis polemica di chi comunque aveva il coraggio delle proprie idee, che poi potevano piacere o meno, ma questo è un altro discorso, ed ora come ora, che non ci sei più, di sicuro Maurizio metterai tutti d'accordo su una cosa:
ci manchi, e pure tanto.

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