io e il mare

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venerdì 19 novembre 2010

LEGGERI NEL VENTO COME AQUILE



Non mi occupo di politica. La politica dovrebbe essere al servizio dei cittadini, fornire servizi. Dato che nessun partito, nessuno schieramento lo fa, perché scrivere di questa noiosa ed inconcludente materia? Il governo cadrà, forse, si tornerà a votare, si parlerà, di discuterà, come si fa da sessanta e passa anni a questa parte nel paese più bello del mondo…
Il rischio di diventare populisti è estremo. La povertà di chi vive sull’orlo della sopravvivenza sotto gli occhi di tutti però.
Talmente presi dalla vita di tutti i giorni che non ci accorgiamo di quello che ci passa davanti agli occhi. Scioccante quello che ho visto solo due settimane fa uscendo da un corso in pieno centro a Milano. Le dieci di sera, a due passi dal Duomo, quattro senza tetto dormire al freddo su altrettante panchine. Sai che novità direbbe qualcuno…sì, purtroppo è così, non è una novità, succede da sempre e allora come fare, perché questa è la domanda giusta, per cambiare rotta almeno noi?
Abbiamo concezioni stereotipate ed illusorie della felicità. Crediamo che denaro, macchine veloci, donne, uomini, ci rendano felici, ma è tutto temporaneo, tutto effimero, dura l’ebbrezza di un istante e poi scivola via senza quasi lasciare traccia.
La felicità vera esiste e si costruisce dentro di noi partendo dalla leggerezza. Esseri leggeri significa togliersi i pesi da dosso, togliersi gli inutili macigni psicologici che ci portiamo dietro e vivere ogni giorno prendendo tutto quello che ci capita come un dono,se ci si crede un dono di Dio, altrimenti un’ occasione, più o meno casuale, che ci propone la vita, la natura, l’energia cosmica che ci circonda.
Difficile, lo so bene, sono il primo io a fare fatica spesso… tempo fa lessi un interessante articolo dal quale ho tratto spunto dalla mia riflessione. Nel suo scritto, questo scrittore scalatore, parlava di quanto sia fondamentale evitare di arrabbiarsi per motivi futili, se ci fanno una battuta cattiva, se ci suonano il clacson al semaforo, al fine di diventare leggeri nell’aria come aquile.
Tutto giusto, tutto condivisibile. Ma la domanda giusta, come sempre, è:
“come posso fare?”
Esistono varie risposte, due per me sono quelle immediate: lavorare sodo, rimboccarsi le maniche per crescere e distinguere le cose che contano da quelle che contano. Ed amare. Incondizionatamente. Rischiando di essere delusi,maltrattati,bistrattati, incompresi. Sorridere di più ed arrabbiarsi di meno (lo dice uno che anni fa venne soprannominato “permy” dai suoi amici!! )
Non possiamo piacere a tutti. Non siamo stati creati per cercare il consenso. Se arriva, anch’esso è un dono. E’ la grande scommessa, la più difficile dei nostri tempi, non a caso personaggi come Madre Teresa, Gandhi, San Francesco non nascono tutti i giorni. Possono però, come ci insegna la PNL, essere imitati, perlomeno nelle loro azioni più semplici, per rendere le nostre vite più gratificanti, più sorridenti,più gioiose, anche per una forma di silenzioso rispetto verso chi, dormendo la notte in una panchina all’aperto, non può forse nemmeno porsi queste domande…

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