io e il mare

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lunedì 13 dicembre 2010

LUCI, PROFUMI, ATMOSFERE DI NATALE ED UNA DEDICA PARTICOLARE...


Profumo di caldarroste in lontananza, spazi angusti che si restringono per conquistare quei pochi centimetri di marciapiede rimasti mentre un vento gelido spazza via le angosce, le preoccupazioni, con le luci degli addobbi che s’illuminano ad arco a completare il perfetto affresco del momento.
E’ il quadro natalizio di Milano che si avvicina al Natale, la Milano che sta lasciando alle sue spalle il 2010 pieno di problemi, la crisi economica, la crisi di governo, per affacciarsi al 2011 con la speranza di uscire da quel ristagno di silenzio misto ad indifferenza ed anonimato che sembra ormai averla attanagliata da alcuni anni a questa parte.
Sabato pomeriggio ero anche io uno di loro, uno di quei tanti milanesi in giro per una delle più note vie della città per completare il mio shopping natalizio, pochi regali per quel che mi riguarda, avrei evitato di andare in centro ma ho colto l’occasione per ritrovarmi con una persona a me cara. Se posso, cerco di utilizzare la comodità dei centri commerciali periferici, defilato, in disparte, possibilmente con meno rumore in orari più opportuni quando possibile. Ma il ricordo della mia Milano degli anni ottanta, di quando ero bambino, bussa forte alla porta del mio cuore e non ho resistito allo struscio natalizio, espressione che detesto, perdonatemi quindi se ipocritamente la utilizzo…
Mi ha fatto piacere notare che ancora un po’ di quell’atmosfera natalizia di quel tempo si respira ancora. La gente non ha completamente perso il senso della tradizione. Certo, il vero significato del Natale, per chi ci crede come me, è ben altro ( e qua si aprirebbe un tema molto più complesso sul quale non entro perché riconosco i miei limiti in questo) ma è già qualcosa. Credere che possa essere davvero Natale tutti i giorni è possibile per tutti,basterebbe volerlo.
L’idea del regalo è “il dono,”, un concetto molto importante, illuminato, come le luci che attraversano tutto Corso Buenos Aires qui a Milano o Via Del Corso a Roma. Sarebbe bello se questa luce fosse accesa tutto l’anno, e anche una sola volta ci fosse la possibilità di donare qualcosa che abbiamo dentro. Perché in fondo tutti abbiamo qualcosa dentro da donare, ne sono certo.
Chiudo questo mio intervento dedicando questo mio articolo alla piccola Yara, ovunque tu sia, il mio pensiero è per te. Nella speranza che tu sia ancora in vita, ti conservo nel mio cuore e sono vicino alla tua famiglia in questo momento di profonda angoscia per loro.

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