Svegliarsi la mattina nel silenzio interrotto da un flebile
raggio di sole che attraversa le finestre della sala.
Aver voglia di scrivere e riecheggiare un momento vissuto
due mattine fa mentre mi recavo dal medico di famiglia.
In genere cerco di scrivere subito quello che vedo. Talvolta
non è possibile. Nel raccontarvi questa mia emozione “in differita” mi piace
pensare ai sentimenti che il tempo cambia nel corso degli anni ed il modo in
cui si affrontano.
Ebbene nel recarmi dal medico mi fermai ad osservare dei
ragazzi seduti in un tavolino fuori da un bar antistante. Erano studenti
universitari, aspettavano l’apertura della biblioteca comunale lì vicino. Nei loro discorsi mi immedesimavo
in un lungo flashback di vent'anni. In fondo ero io vent'anni fa. Cambiano i
volti, cambiano le mode ma le dinamiche affettive dei ragazzi, i loro desideri, i loro sogni restano i medesimi generazione dopo generazione
Nessun rimpianto. Nessuna nostalgia. Anzi, non capisco e lo dico
col massimo candore possibile, chi ha invidia verso di loro. Ognuno di noi ha
il suo tempo. Io li ammiro. Erano bellissimi, parlavano di esami da preparare,
avevano il viso disteso della gioventù, il sorriso di chi vuole percorrere l’autostrada
della vita col sorriso e la gioia nel cuore.
Mentre scrivo ascolto “Caruso” di Dalla. E’ una canzone che
andrebbe insegnata nelle scuole. Il tempo, la musica, tutto. Riscopriamo la
cultura anche nella musica. Educhiamo i nostri ragazzi ai sentimenti, alla
gioia dell’amare senza ricevere,
educhiamoli alla vita. Ripartiamo dal sorriso gentile stampato come luce solare riflessa nei loro volti ingenui ed inesperti della vita.
Godetevela ragazzi. Amatevi. Studiate, è bello imparare, è
bello conoscere. Non fermatevi, mettevi sempre in discussione ed abbiate dei
dubbi. Approfondite, apritevi. Non commettete gli errori miei, lasciate da
parte orgoglio ed ego. Vivete nella gioia del momento che è l’unica cosa che
conta perché andato quello ormai è passato e non torna più. Amate i vostri
genitori finchè Dio ve li tiene qui perché nessuno vi amerà mai come loro, date
loro la gioia della laurea, fate vedere loro che siete l’atto d’amore più bello
che c’è nella vita.
In quel m
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