io e il mare

io e il mare

domenica 10 aprile 2011

ALLUCINAZIONI AUDIOVISIVE DI TIPO ELETTORALE...




Nel passeggiare in questa Milano dal cielo azzurro che più azzurro non si può (e godiamocelo finchè ci è concesso, e soprattutto finchè dura!) non ci si può non accorgere come di punto in bianco, quasi per magia, la città sia tappezzata di cartelloni raffiguranti i volti dei candidati per le prossime elezioni amministrative. Sono dappertutto, di tutti gli schieramenti, di tutti i gusti, uomini, donne (poche), giovani (pochi), vecchi (tanti)…
Mi ero proposto in questo spazio di non parlare di politica perché la detesto cordialmente. Rappresenta il gioco del compromesso, del “io do a te qualcosa se tu dai a me qualcos’altro”, in pratica l’estetica del tutto ciò a cui io non credo. Ma in questo caso il mio sarà solo un viaggio trasversale, senza influenzare nessuno al voto (non mi interessa, non sono pagato per questo, non è compito mio) ma solo per riflettere insieme sul momento che stiamo vivendo.
Chi ha qualche annetto in più come il sottoscritto si ricorderà dello spassosissimo film “Fantozzi Subisce Ancora” , uscito nel 1983 (fare attenzione alla data, è molto importante) in cui l’impiegato medio italico vittima di tutte le sfighe umane possibili, bersaglio dei colleghi, sfruttato sul lavoro a più non posso e con una moglie brutta ed oggettivamente avvilente, si butta a capofitto nel tourbillon mediatico generato dalle elezioni politiche del tempo . Una scena comico-grottesca che tutti ricordiamo,con Fantozzi che prima in edicola fa razzia di quotidiani, e poi davanti al video, col telecomando già allora sovrano strumento del potere domestico, resta obnubilato da facce, pensieri, parole, slogan politici di ogni genere che lo conducono a soffrire, citando le parole stesse del film, di “allucinazioni audiovisive…” .
Il tutto si conclude poi in cabina di voto, con il “sublime” rumore dello sciacquone tirato dopo un’ora di meditazione elettorale, a chiusura di una delle scene piu divertenti in assoluto della saga fantozziana.
Ho rimandato a questa divertente citazione cinematografica per proporre un parallelo con la società di oggi, trascorsi quasi trent’anni da allora. I canali si sono moltiplicati, i giornali (anche se non la passano un gran bene)pure, le cabine elettorali sono sempre più o meno le stesse..

Ma... le facce sono cambiate? Gli slogan sono cambiati? Gli italiani sono cambiati? E noi continuiamo ancora a tirare la sciacquone? (a casa spero proprio di si per voi!! :-)
Con queste simpatiche riflessioni auguro buona domenica a tutti

Nessun commento:

Posta un commento