io e il mare

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venerdì 8 aprile 2011

POSSEDERE TUTTO PER NON POSSEDERE NULLA



In questa primavera che sembra più estate (non mi lamento, godiamoci questo cielo e questo clima meraviglioso insolito a Milano) volevo oggi fermarmi un momento a parlare di un tema tanto caro a noi occidentali, figli della cultura del superfluo che fin da bambini ci ha reso inevitabilmente, ed ahimè piacevolmente, schiavi dei beni materiali e degli oggetti.
Mi riferisco allo smisurato senso del possesso, all’ eccessivo attaccamento alle cose e alle persone a cui siamo soggetti da sempre.
Stamattina, mentre facevo colazione, ascoltavo le solite tristi notizie al telegiornale e fra le tante mi ha colpito la vicenda della povera ragazzina massacrata a sassate dal fidanzatino diciassettenne per motivi di gelosia. Sono rimasto con il cucchiaio fra la bocca ed il tavolo per un po’ di secondi, attonito, quasi inerme nel pensare quanta violenza possa generare nell’animo umano questo tipo di sentimento, oltre ovviamente al dolore che provo a pensare alla famiglia di quella povera ragazzina che lotta fra la vita e la morte.
Col passare del tempo mi accorgo sempre più che in realtà non posseggo niente. Non possediamo nulla davvero, perché né le cose, né le persone, ci appartengono. L’attaccamento morboso ad entrambe genera sofferenza, perché inevitabilmente si perdono sia una sia l’altra, è solo un fatto di tempo, e quando questo accade, si soffre, e non siamo abituati.
Quando i buddisti dicono che il desiderio è un circolo vizioso, e quando hai un oggetto, dopo un po’ di tempo, non lo guardi più perché ne vuoi un altro, magari di diverse caratteristiche, e poi un altro ancora….beh, sfido chiunque a negare che non sia vero!! È così! Spesso non siamo più capaci di godere di ciò che abbiamo, senza rimanerne schiavi per poi passare a qualcos’altro, poi a qualcos’altro ancora tenendoci stretti il tutto ma senza realmente capire il valore di ciò che abbiamo, e soprattutto, come già detto prima, senza voler capire che inevitabilmente prima o poi li perderemo.
Tanto vale allora non dare troppa importanza alle cose, agli oggetti, e vivere ogni momento con naturalezza, con leggerezza, liberandoci da quell’eccessivo senso di possesso che ci imprigiona alle cose, e cosa ben più grave, alle persone, impedendoci di essere realmente liberi.

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