io e il mare

io e il mare

lunedì 6 maggio 2013

AUTENTICO E SINCERO, LIBERO E TRASPARENTE

Nelle mie riflessioni quotidiane, in particolar modo quando mi abbandono a lunghe camminate lungo il Naviglio con l’immancabile musica nelle orecchie, c’è spesso spazio per un pensiero affascinante e un po’ complesso, quello legato all’amore di coppia. Altre volte in questo spazio ho parlato d’amore, dilungandomi maggiormente sul concetto d’amore per me più importante, ovvero quello “universale”, legato ai gesti, alle azioni, alla sfera religiosa, lasciando invece da parte quello più frequentato nei salotti e forse più trattato nei libri di psicologia, quello dalle facili etichette nonché dalle situazioni legate al menage uomo-donna, uomo-uomo, donna-donna, e via discorrendo. Oggi, al contrario, mi piace pensare al rapporto di coppia, all’amore che improvvisamente (più o meno) accende due persone e le fa stare insieme, le unisce, in una magia che resta per molti versi inspiegabile se non al di là di un’analisi superficiale legata alla mera attrazione fisica. Quella può unire chiunque, soddisfare un per carità legittimo (più o meno) bisogno momentaneo, ma inevitabilmente, essendo momentaneo, è fugace, non duraturo, non lascia tracce, mentre l’amore è di per sé un segno distinguibile, è quella linea a volte continua altre tratteggiata che solca inevitabilmente il percorso della vita di due persone, per un tempo più o meno lungo. Già, un tempo più o meno lungo, e quante parole sono state scritte, quante riflessioni, quanti trattati, ed ancora nessuno è riuscito realmente a capire essenzialmente come funzioni se non, soggettivamente, chi lo vive, nella propria esperienza, con le proprie gioie e ahimè, come è inevitabile in questa nostra vita terrena, i propri dolori. Non sono uno psicologo, non conosco le dinamiche della mente ma ho avuto un po’ d’esperienza tale da accorgermi che il modo in cui viene vissuto cambia a seconda dell’età. Come già dissi in un altro mio intervento, l’impeto con cui vivi l’amore a sedici anni è assolutamente ineguagliabile, mentre a trenta per molti si trasforma in qualcosa di più ragionato, di più misurato, per non dire (spero di non essere frainteso) “calcolato” o calibrato. Sempre ammesso che l’amore, quello vero, possa essere “calcolato”. Se si ama, si ama totalmente, senza freno a mano tirato. Ma è solo un parere personale frutto della percezione con cui la vivo. Come affermo spesso, posso sbagliare anche io….Ma solo qualche volta…  In questi giorni assistiamo inermi alle notizie tragiche dei notiziari legate al continuo ripetersi di episodi di violenza efferata e sanguinaria contro le donne. La maggior parte di essi sono addirittura omicidi da parte di ex fidanzati o mariti perlopiù lasciati dalle loro rispettive compagne, che esasperate arrivano al passo sacrosanto di lasciare i loro partner, o perché l’amore è finito (e può finire, come tutte le cose di questo mondo), o perché desiderano avere un amore vero con una persona che le ami veramente. L’amore non è possesso. L’amore non è violenza. Almeno per me. Nessuno è nostro. Spesso si confonde questo sentimento, che dovrebbe essere puro e legato da nessun condizionamento (più volte ho scritto che gli esseri umani amano con la “condizionale”, e continuo a pensarlo, ergo “ti amero a patto che…ti amerò se tu amerai me…”, pazzesco…) e lo si associa all’idea di un sentimento che obbliga al possesso. Occorre ripeterlo, nessuno è di nessuno. Mi rendo conto che è difficile, quando ami davvero il terrore di perdere qualcuno spesso travalica il sentimento che si prova davvero. Si dice che è il troppo amore a far perdere il lume. Certo che lo è. E’ il troppo amore per se stessi però, per il proprio benessere, per la propria apparente felicità. Ma non per quella altrui. La vita di una persona, in ogni caso, vale molto di più di un abbandono, che non è mai definitivo da parte della vita. Quante volte abbiamo sentito dire “non troverò mai una o uno come lui o lei” e poi, mesi dopo, magari anni dopo, trovare la stessa persona felice con un altro partner al suo fianco. Credo che la vita offra sempre nel suo percorso altre possibilità, magari anche migliori di quelle precedenti. Chiudo con un ultimo pensiero, legato all’autenticità del sentimento. In un rapporto di coppia vero questo deve essere trasparente, lineare, essenziale nella sua semplicità, perché in quanto autentico travalica da ogni egoismo. Anche da quello che ahimè ogni tanto vediamo dominare in qualche coppia apparentemente felice, ma che antepone il proprio desiderio di non rimanere da soli a quello di vivere una storia autentica, una relazione autentica, un amore autentico. L’amore è al di là di ogni esigenza, nella sua spontaneità, non può crescere in un’ottica egoistica. C’è quando è sincero, unico, esclusivo, dirompente, il più possibile reciproco in un rapporto di coppia. Quando è universale, come piace a me, basta solo che sia donato. Gratis.

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