io e il mare

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martedì 14 maggio 2013

USCIRE, RITROVARSI E CONOSCERSI

Mi stanca dover parlare di fatti violenti di questi giorni. So solo che pensare di perdere la vita perché un pazzo ti prende a picconate all’improvviso mi lascia assolutamente attonito e costernato. Vorrei invece parlare di tutta la gente che ho incontrato lungo la martesana domenica scorsa, nella mia lunga camminata sotto un piacevole e caldo sole primaverile. Ho rivisto famiglie, tanti ragazzi, ma anche tanti nonni insieme, in bicicletta, mentre nel putrido e verdastro canale trovavano comunque spazio anatre, e soprattutto tante nutrie Fin qui nulla di sconvolgente, se non riscoprire che appena arriva la bella stagione abbiamo tutti bisogno di stare all’aria aperta, di stare a contatto con la gente, di guardarci, di toccarci, di sorridere. Questa è l’era della virtualità, dei rapporti finti e digitali, meno male che la primavera e l’estate invogliano a uscire dalla spirale virtuale che ci sta avvolgendo sempre più, me incluso, e lo dico assumendomi tutte le colpe del caso che so di avere. Viviamo perennemente condizionati dalla marea di informazioni che Facebook e Twitter (ma quest’ultimo è per me più utile per comunicare, a differenza dell’altro) ci propinano ogni giorno. In particolar modo Facebook è divenuto la valvola di sfogo per frustrazioni di ogni genere, quasi un modo per dire al mondo “ohi, guarda che anche io esisto, ci sono anche io”. Non ci sarebbe nulla di male in tutto questo, peccato che spesso si manifesti con bestemmie, insulti, maldicenze, insomma tutto il campionario di cattiverie che domina il genere umano dalla notte dei tempi e che illude di rendere tutti noi più forti ogni volta che lo utilizziamo. Peccato, appunto, che sia una pia illusione. Un caro amico giornalista dice che il bene batte il male 2-1 ai tempi supplementari. Forse ha ragione, ma vorrei che ci allenassimo tutti, a partire da chi scrive, per fare in modo che nelle partite da disputarsi contro un avversario scorretto e sleale, si riuscisse ad avere la meglio già nei tempi regolamentari. E allora usciamo, troviamo lo spazio per stare a contatto con la gente. Quando il povero Mino Damato diceva, con grande coraggio “se avete la possibilità di uscire di casa stasera fatelo, state insieme,ritrovatevi in piazza, non guardate la televisione” lo faceva anche e soprattutto a discapito dell’ascolto per la sua trasmissione. Ma trasmetteva un messaggio di unione fra le persone, già vent’anni fa la televisione aveva reso le persone degli animali solitari, oggi ci pensa internet ad acuire tutto questo, permettendo a differenza del tubo catodico di interagire con altri animali solitari, riuscendo cosi nell’impresa non di creare compagnia, bensì in quella di sommare una, due, o più persone sole, per non dire “animali” solitari. Godiamoci il sole, finchè resta, e se non possiamo, in quei momenti liberi che ci restano, sorridiamo al cielo, e se fuori piove ok restiamo a casa ma leggiamo un buon romanzo, guardiamo un buon film. E per chi ci crede, preghiamo ed impariamo la parola di Dio. Quella male mai non fa.

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