io e il mare

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sabato 25 gennaio 2014

MERAVIGLIARSI ANCORA


Quando soffia forte quel vento del Nord chiamato “Fohn”, il cielo di Milano subisce un’improvvisa e magica trasformazione, tanto da farlo sembrare come un’immensa e sconfinata lavagna su cui viene passato un cancellino invisibile che ne pulisce le scorie e ne elimina le impurità.
Guidare e vedere in lontananza le montagne quasi totalmente innevate mi fa riflettere sull’immensità del creato, su quello che ci circonda e sulle nostre esistenze di esseri umani, così incostanti, così ostinati (mi piace molto citare questo aggettivo spesso usato da Gesù nei confronti di alcuni suoi discepoli), così fragili e distratti.

Le montagne sono uno spettacolo della natura meraviglioso, al di là di ogni possibile pensiero, di ogni possibile credenza, la prova tangibile di una manifestazione del creato cosi imponente, proprio sotto questo cielo blu che ci avvolge e sembra quasi sorriderci mentre loro si ergono così maestose davanti ai nostri occhi. E’ lo spettacolo della natura, sai che scoperta dirà qualcuno, ma a me entusiasma ancora, mi meraviglia e mi sconvolge come quando ero ragazzo e non davo peso all’origine della mia esistenza, erano domande che non mi interessavano, volevo bere la vita tutta d’un fiato e non si ha, come è normale che sia, quella consapevolezza e forse (spero) quella maturità che con l’avanzare dell’età ti porta nel riflettere sulla vita, il suo significato, la distinzione fra ciò che conta e ciò che non conta.
Fra pochi giorni la lavagna infinita si macchierà nuovamente di nuvole che non produrranno però scorie grigiastre, nè scariche di acqua umida sulle nostre teste in movimento. No. Fra pochi giorni la lavagna potrebbe macchiarsi di fiocchi bianchi
, il cui candore si distenderebbe sui tetti delle nostre case creando un paesaggio come quello che si sognava da bambini, il pupazzo dagli occhi neri con la carota a mo’ di naso, i nostri sogni, la voglia di star bene e sorridere con poco.

Forse anche per questo è bello riscoprire ogni tanto il cielo, apprezzare quello che ci circonda e farsi delle domande. Quelle giuste, però.

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