io e il mare

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domenica 12 settembre 2010

LIBERI DENTRO PER ESSERLO, REALMENTE, FUORI


Cosa significa realmente essere liberi?
In molti forniscono la loro libera interpretazione nel rispondere a questa domanda che ci viene formulata dalla notte dei tempi. In realtà la risposta è molto meno semplice di quello che può sembrare, e sicuramente, come appena detto, ognuno ha una propria idea di libertà.
Nel corso degli anni ho imparato a capire che essere liberi vuol dire gettare dalla finestra le maschere che magari abbiamo indossato nel corso degli anni,
accettandoci per quello che siamo, per le nostre debolezze, ma soprattutto valorizzando al massimo i nostri pregi, cercando di essere un modello di consapevolezza, di autorevolezza, se non addirittura luce, per chi ci incontra nel cammino della vita.
Essere liberi vuol dire innanzitutto domare la tigre della propria mente. Sì, intendo proprio quello, liberi da quella tigre impazzita che se non controllata a dovere saltella fra le pareti del cervello facendoci perdere la lucidità necessaria per non essere schiava dei pensieri negativi. I grandi saggi orientali, i mistici di ogni fede, insegnano ad accettare le cose per come vengono, senza essere nichilisti ma partendo del presupposto che comunque tutto accade, e qualsiasi cosa succeda niente ci può ferire se non momentaneamente. L'accettazione delle cose, in questo senso, rende liberi, altrimenti si diventerà sempre schiavi di ciò che non va secondo i nostri desideri.
Essere liberi dentro per esserlo fuori vuol dire allenarsi alla felicità, imparando a dare il giusto peso a tutte le cose, ad essere felici ogni mattina quando ci svegliamo perchè siamo vivi, possiamo mangiare dei biscotti caldi, andare a lavorare, (sai che fortuna dirà qualcuno...beh pensiamo anche che nel 2010 c'è chi non ce l'ha...) guardare il calcio in TV, uscire con una bella mora o bionda (ho sempre preferito le bionde ihihih), insomma fare quello che vogliamo.
Essere liberi per affrontare gli ostacoli della vita con quell'incredibile risorsa che abbiamo a disposizione ma che spesso non siamo capaci (io in primis) di usare: l'amore. Senza amore, senza passione e dedizione, non si va da nessuna parte, e soprattutto si è schiavi di se stessi, delle famose maschere che in tanti indossano perchè non contenti di quella reale, attaccata alla pelle della testa, che il Padre Eterno gli ha fornito.
Solo così, e rimboccandosi le maniche, rialzandosi ogni volta dopo una caduta, con più voglia di prima, assaporando l'acre sapore della polvere ma ritenendo ogni evento un'esperienza, e mai un fallimento, è possibile veramente trionfare su se stessi, ed essere liberi dentro, per esserlo poi fuori agli occhi di chi ci ama, e perchè no, anche agli occhi di chi ci vuole meno bene, poichè non possiamo piacere a tutti.
Ma anche questo fa parte del gioco, ed è in fondo uno dei motivi per cui vale la pena essere liberi dentro per esserlo fuori.

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