io e il mare

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lunedì 2 aprile 2012

IL MIRACOLO DELLA PRESENZA MENTALE


Anni fa mi avvicinai, per sole ragioni di cultura personale, alla cultura buddista, una filosofia di vita o religione che per molti aspetti ha dei punti di contatto col Cristianesimo. In questo mio "avvicinamento", ricordo il titolo di un libro che mi colpi' particolarmente, evocativo e per certi versi emblematico: "Il Miracolo Della Presenza Mentale".
Non vi è dubbio che in un mondo schizofrenico come il nostro, in particolare nella società occidentale, la capacità di saper avere autocontrollo e concentrazione sulle situazioni sia divenuta assolutamente necessaria, se non imprescindibile.
Il fatto però che spesso arrivi a venir meno "l'autocontrollo" non vuol dire però avere quella che i saggi orientali chiamano piena "presenza mentale".
Se ben ci pensiamo, sono sempre meno i momenti in cui operiamo in piena autonomia con il nostro cervello. Il piu delle volte ci capita di esercitare azioni quotidiane, come il guidare, il lavare i piatti, anche guardare un programma tv, e avere la testa che va completamente altrove, e come un mulino ad acqua di campagna, gira e macina pensieri lungo la testa, per minuti, a volte anche per ore.
Tutto questo, inevitabilmente, ci porta a perdere il contatto con quello che stiamo facendo in quel momento, ci porta ad essere pertanto poco lucidi nell'affontare le situazioni, a creare spesso delle situazioni inesistenti, delle aspettative esagerate, o piu' semplicemente a non farci ottenere dei risultati positivi nelle nostre attività quotidiane, che siano lavorative o meno.
La presenza mentale è un'allenamento alla piena consapevolezza di sè, aumenta l'autostima, aiuta ad essere il più aderenti possibile al momento che si vive. Di questi tempi, è davvero oro colato, il miracolo della presenza mentale.

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