io e il mare

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lunedì 29 luglio 2013

UNA MATERIA DA IMPARARE

Mi rendo conto che dopo due tragedie come quella dell'incidente ferroviario in Spagna, e quella di ieri sera del bus in Irpinia, diventa difficile e forse inopportuno "filosofeggiare" troppo sulla vita, sulla morte, sui perché avvengano queste cose. Quello che possiamo fare, nelle nostre vite terrene, è capire cosa ci può far stare bene, cosa può dare un senso alle nostre vite, e soprattutto capire quanto sia necessario amare la vita, quando essa è ancora in corso, nella speranza di un secondo tempo lassù (io ci credo) al di là degli inevitabili affanni, delle fatiche e sofferenze di questo nostro cammino terreno. A me fa bene ad esempio, nel mio piccolissimo, percepire persone che sanno cosa sia l'anima, la sentano, la respirino, e ne esaltino il motore portante, ovvero: l'amore. Tutto sembra molto semplice a dirsi,
lo so, assai più difficile, anche per chi scrive, da mettersi in pratica. Per restare in tema, uno degli autori che più ha influito sul mio cammino a livello umano è Leo Buscaglia. Il nome di per sé non dice molto qui in Italia, ma chi lo conosce (negli USA è amatissimo ancor oggi) e lo ha letto sa che stiamo parlando di un uomo meraviglioso, la cui luce dell'anima irradia nei suoi scritti a distanza di tanti anni ormai dalla sua scomparsa. Scoprii un suo libro per caso mentre cercavo altre pubblicazioni legate alla mia tesi di Laurea in un pomeriggio estivo assolato del 2002. Il libro aveva un titolo semplice, diretto, a vederlo cosi' forse persino banale, ovvero "Amore". Con il mio solito scetticismo legato ad una punta di congenita malfidenza lo comprai, dopo aver sbirciato furtivamente alcune paginette, operazione che non si dovrebbe mai effettuare all'acquisto di un libro, ma dato che non si trattava di un romanzo, né tantomeno come inizialmente pensavo di un "manuale sull'abbordaggio", decisi di acquistarlo con convinzione ed estrema curiosità. All'epoca ero molto giovane e soprattutto, non mi vergogno a dirlo, pieno di pregiudizi ed assolutamente bloccato sotto tanti punti di vista. Un vero e proprio freno a mano "umano" tirato che cammina. Quel libro lo "divorai" in tre giorni e fu uno dei pochi che cambiò la mia vita, ed il mio modo di vivere le relazioni con gli altri, anche quando tutto pareva più difficile, anche quando occorreva superare degli scogli apparentemente insopportabili, tipo il pregiudizio, la maldicenza, e soprattutto la paura che condiziona le nostre esistenze. Non fu semplice, non fu istantaneo, ci volle tanto tempo, tanta volontà, tante cadute, tante sbucciature sulle ginocchia per poi rialzarsi, come diceva sempre Leo nei suoi libri. Leo Buscaglia fu il primo professore ad istituire una cattedra universitaria sull'amore. Attenzione, l'amore inteso come sentimento "tout court", il cosiddetto "amore universale" (espressione a volte un filo abusata, ma non nel suo caso) non come mera dinamica di amore di coppia o quant'altro. Per quello, esistono, come già accennato, manuali e vademecum di ogni genere ovunque. Le sue conferenze sono visualizzabili su you tube in rete, e quando le vedo mi commuovo per la passione che sprigiona, per l'amore vero che diffonde e su come riesca ad insegnare quella che dovrebbe essere una materia da imparare, visto che noi occidentali siamo assolutamente incapaci di amare, come spesso ricordava Madre Teresa. "Siamo diventati tutti diffidenti, abbiamo tutti paura di sorriderci, di toccarci, di frequentarci. Sembra che stiamo tutti morendo di solitudine." No, non sono frasi mie, ma questa sera le rendo mie perché le sento mie, sono vere, e lui mi ha regalato questi insegnamenti che io vorrei, per chi legge, trasmettere a voi attraverso la pubblicazione della foto che dovreste vedere, ovvero una pagina tratta dal suo meraviglioso libro "vivere, amare, capirsi".

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