io e il mare

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lunedì 10 marzo 2014

RAGIONE E SENTIMENTO










Ognuno di noi ha il proprio modo di manifestare oltre che di vivere i sentimenti. Lo so, è un argomento delicato, forse difficile da trattare in poche righe visto che viene coinvolta la sfera emotiva di noi tutti, quell’invisibile fascio di emozioni che abbiamo dentro e che in qualche modo però ci aiutano ad andare avanti e a dare senso compiuto alla nostra esistenza terrena.

Mentre pranzavo, mi sono “divertito” a guardare negli occhi un po’ tutte le persone che avevo nei tavoli attorno al mio e cercavo di scorgere nei loro occhi il loro vissuto. Mi domandavo quali storie, quali strade avessero percorso nella vita, e se nel loro piccolo si fossero mai trovati di fronte al bivio che spesso condiziona le nostre esistenze, fra la certezza che una mente pensante offre, e i dubbi ma al tempo stesso la gioia infinita a cui il sentimento indubbiamente porta.

Ogni persona matura delle esperienze che lo portano inevitabilmente a crescere ed evolversi. Noi siamo ciò che pensiamo, e se pensiamo in piccolo automaticamente siamo piccoli, se pensiamo in grande potremmo solo “rischiare” di diventare grandi. Ecco perché, mentre osservavo queste persone, mi chiedevo quale fosse stata la loro linea di pensiero, le loro scelte, il frutto del loro vissuto. Non lo saprò mai ovviamente,ma guardando i loro occhi (nulla esprime meglio di uno sguardo, ne sono sempre più convinto) ho provato ad immedesimarmi e ad essere un testimone oculare delle loro vite.

Non so cosa sia giusto o sbagliato. Ognuno ha il proprio modo di porsi davanti alle situazioni. C’è chi medita tutto, valuta tutto pur avendo dentro un uragano che è pronto a travolgere, chi invece si lascia travolgere dall’uragano senza pensare alle conseguenze a cui esso può portare, che spesso sono pesanti.
La realtà è che ognuno dovrebbe agire come meglio crede, la felicità è davvero solo dentro noi stessi e non all’esterno poiché le persone non ci appartengono, e questo l’ho capito, personalmente, da tanto tempo. Chi riflette fa bene, spesso lo fa per paura di soffrire e si mette col pennino a valutare tutto e qualche volta a scappare dalla sofferenza, o della felicità,perché nessuno sa quello che accadrà.


Quello che conta realmente è che  non vi sia la paura di amare. Se si ha paura di amare, si ha paura di vivere.

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