Ognuno di noi ha il proprio modo
di manifestare oltre che di vivere i sentimenti. Lo so, è un argomento
delicato, forse difficile da trattare in poche righe visto che viene coinvolta
la sfera emotiva di noi tutti, quell’invisibile fascio di emozioni che abbiamo
dentro e che in qualche modo però ci aiutano ad andare avanti e a dare senso
compiuto alla nostra esistenza terrena.
Mentre pranzavo, mi sono “divertito”
a guardare negli occhi un po’ tutte le persone che avevo nei tavoli attorno al
mio e cercavo di scorgere nei loro occhi il loro vissuto. Mi domandavo quali
storie, quali strade avessero percorso nella vita, e se nel loro piccolo si
fossero mai trovati di fronte al bivio che spesso condiziona le nostre
esistenze, fra la certezza che una mente pensante offre, e i dubbi ma al tempo
stesso la gioia infinita a cui il sentimento indubbiamente porta.
Ogni persona matura delle
esperienze che lo portano inevitabilmente a crescere ed evolversi. Noi siamo
ciò che pensiamo, e se pensiamo in piccolo automaticamente siamo piccoli, se
pensiamo in grande potremmo solo “rischiare” di diventare grandi. Ecco perché,
mentre osservavo queste persone, mi chiedevo quale fosse stata la loro linea di
pensiero, le loro scelte, il frutto del loro vissuto. Non lo saprò mai
ovviamente,ma guardando i loro occhi (nulla esprime meglio di uno sguardo, ne
sono sempre più convinto) ho provato ad immedesimarmi e ad essere un testimone
oculare delle loro vite.
Non so cosa sia giusto o
sbagliato. Ognuno ha il proprio modo di porsi davanti alle situazioni. C’è chi
medita tutto, valuta tutto pur avendo dentro un uragano che è pronto a
travolgere, chi invece si lascia travolgere dall’uragano senza pensare alle
conseguenze a cui esso può portare, che spesso sono pesanti.
La realtà è che ognuno dovrebbe
agire come meglio crede, la felicità è davvero solo dentro noi stessi e non all’esterno
poiché le persone non ci appartengono, e questo l’ho capito, personalmente,
da tanto tempo. Chi riflette fa bene, spesso lo fa per paura di soffrire e si
mette col pennino a valutare tutto e qualche volta a scappare dalla sofferenza,
o della felicità,perché nessuno sa quello che accadrà.
Quello che conta realmente è che non vi sia la paura di amare. Se si ha paura
di amare, si ha paura di vivere.
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