io e il mare

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sabato 16 gennaio 2010

PER UN PUGNO DI DECIBEL

Sono venuto a conoscenza solo oggi del fatto che Paul Mcartney non si esibirà allo stadio Meazza il prossimo Giugno, non avendo accettato il limite dei decibel imposto dal comune dopo le proteste del comitato dei cittadini del quartiere degli anni passati.
E' una scelta condivisibile quella di Mcartney. La musica di per sè non si può controllare, l'energia, quando è positiva, non si può fermare. Per un musicista avere i decibel controllati è come un calciatore giocare con un pallone sgonfio, si può calciare lo stesso, ma le condizioni sono difficili, i risultati non ottimali.
D'altro canto però mi rendo conto che anche i cittadini hanno diritto a protestare, ed anche a non essere infastiditi specie dopo una certa ora in cui i vetri tremano, impedendo il riposo magari di chi ne ha piu bisogno, vedi anziani o persone ammalate.
E allora che fare?
Purtroppo lo stadio Giuseppe Meazza, dai più conosciuto come San Siro per il quartiere di Milano in cui si trova, è in città e questo provoca dei problemi per svariati motivi. .
La realtà è che è gli Stadi non sono stati concepiti per manifestazioni musicali,
ed il loro utilizzo è dovuto all'impossibilità di poter, per alcuni artisti, effettuare tre quattro concerti filati in arene da dieci mila posti.
Resto poi fermo della mia idea che l'acustica negli stadi è pessima, e che la gestione dell'ordine pubblico in queste arene all'aperto spesso sia problematica.
Ma un'occasione come quella di Paul Mcartney potrebbe non ripetersi più. Stiamo parlando di un mito musicale unico, strepitoso, ed è già la seconda volta che accade un episodio del genere dopo il caso di Bruce Springsteen, giusto l'anno scorso...
Dove è finita la Milano da bere, la Milano con voglia di sognare, la Milano culturale regina dei concerti? Perchè le due società di calcio, che si lamentano spesso dei costi di gestione dell'impianto da parte del comune, non si costruiscono uno stadio insieme, magari fuori dal centro abitato, con una capienza da 40, 45 mila posti al massimo, in modo tale da renderlo anche utilizzabile per iniziative culturali? Così facendo le società magari recuperebbero i costi facendo pagare al comune l'utilizzo dell'impianto per i concerti e forse non ci lasceremmo scappare esibizioni di mostri sacri del rock, anche e soprattutto quando hanno raggiunto un'età non piu verde come Mcartney e Springsteen.
Sono chiaramente domande che non avranno mai risposta, sogni probabilmente irrealizzabili. E noi continuiamo ad andare indietro come i gamberi...
Anche se a volte però bisogna tornare indietro per capire come andare avanti...

2 commenti:

  1. Sono d'accordo con te sull'opportunità che Milan e Inter si costruiscano un loro stadio (possibilmente fuori dal centro abitato). Secondo me l'unica soluzione è fare come negli USA, in cui le squadre sono proprietarie dei loro stadi: e tu sai quanto io adori gli USA.

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  2. Concordo su tutto quello che hai scritto. Per non parlare poi di quanto sarebbe bello vedere uno stadio in stile NFL, famiglie numerose a vedere il calcio senza razzismo, insulti, sputi.
    Un sogno. Irrealizzabile forse.

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