io e il mare

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sabato 23 gennaio 2010

UN MODELLO DA SEGUIRE: LEONARDO

Non so quanti derby avrò visto nella mia vita, una cinquantina, forse di più, alcuni di essi persino dal vivo, con emozioni che solo San Siro ti sa trasmettere.
Quello di questa sera lo sento forse più che in altre occasioni, forse per la sua importanza (poi anche se vincesse il mio Milan cambierebbe sostanzialmente poco, l'Inter resterebbe davanti e noi dovremmo battere la Fiorentina, fatto assolutamente non cosi scontato come molti credono), forse per il fatto che vedo in esso alcuni punti d'incontro con quanto sto vivendo adesso nella mia vita.
Non uso questo blog, e mai lo farò per parlare di me. Ma di questa analogia, di questo modello da imitare, voglio parlare.
Si chiama Leonardo, è il nostro allenatore, a cui tutti all'inizio dell'anno non davano una lira anche perchè Leo tutto è fuorchè un allenatore.
Buttato nella mischia a guidare un club cosi prestigioso, ha passato i primi due mesi prendendo schiaffi a destra e a manca, di cui quattro pesantissimi nel derby di andata.
Poi, proprio mentre sembrava ormai segnato il suo destino, è cambiato il trend. Leonardo ha cambiato lo spartito, ha modificato la frequenza, e sono cominciati ad arrivare i risultati. Il Milan, da una posizione di centroclassifica vicina alla zona pericolo, è arrivato ad essere l'unica antagonista dell'Inter di Mourinho.
La perseverenza, la voglia di lottare, la capacità di capire che per arrivare si può e si deve anche cambiare, lo ha fatto giungere a questi traguardi.
E per chi scrive, ma per tutti quanti, si tratta di un modello da seguire.
Oggi pomeriggio, tempo permettendo, scriverò la mia analisi tattica del derby.

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