io e il mare

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domenica 26 giugno 2011

I VERI DISABILI



Questa domenica di fine Giugno è l'ideale per poter stare fuori all'aperto in compagnia delle persone che ci fanno stare bene, per mettere da parte gli stress di una settimana lavorativa sempre frenetica, in attesa che arrivino le vacanze.
Ideale anche per farsi una bella corsetta al parco, cercando di far lavorare il proprio corpo rilassando la mente.
In attesa che anche per me arrivi quel sospirato momento, mi piace però pensare a tutte quelle persone che non possono però dedicarsi a queste edificanti attività.
Sto ovviamente riferendomi ai disabili, ai cosiddetti diversamente abili o portatori di handicap.
I disabili sono tantissimi, non sono andato a cercare su wikipedia quanti siano perchè non serve, perchè malgrado ci sforziamo di non vederli, li vediamo, e tanti, tutti i giorni davanti ai nostri occhi.
Non ci penso mai, siamo in tanti a non pensarlo, eppure non ci rendiamo conto di cosa significhi non poter piu camminare con le proprie gambe.
L'essere disabili implica una serie di limitazioni incredbili, eppure, malgrado ciò, in molti di loro ho incontrato una forza di volontà, un amore per la vita difficilmente eguagliabile da parte di noi "abili".
Un insegnamento costante il loro verso coloro che come noi stanno là a guardare, spesso presi dalla quotidianità alienante di tutti i giorni, lamentandoci per ogni minima cosa che non vada secondo lo schema prestablito dal nostro cervello, quel grande elaboratore di illusioni che va tenuto a bada con l'esercizio, basato su un allenamento costante alla felicità e all'amore per il prossimo.

Lo so, ma quanto è retorico questo Lofino che ci vuole fare la paternale, insegnare a vivere e a pensare ai poveri diversamente abili in carrozzina...
Nulla di tutto questo rispecchia l'intento del mio scritto.
Si tratta solo di un articolo, il mio pensiero, che dedico a loro, oggi.
Penso a loro semplicemente rendendomi conto che ancora molto deve essere fatto per la loro condizione, in particolar modo nella città in cui vivo, Milano, ancora molto indietro rispetto a tante capitali europee da questo punto di vista.
Sono convinto che i disabili meritino non solo il doveroso rispetto, ma anche più attenzione da parte dei media che purtroppo sembrano non avere spazio per loro (in realtà non lo vogliono trovare), se non in spordiche eccezioni su alcune televisioni locali. Mi piace in questo senso sottolineare la coraggiosa scelta di Fabio Ravezzani , direttore della redazione sportiva di due note emittenti locali nel Nord Italia, (TELELOMBARDIA ed ANTENNA 3) nell'affidare la conduzione di alcuni programmi sportivi ad un giovane giornalista diversamente abile.
Ricordiamoci infine sempre pur non avendo magari più le gambe, hanno in molti casi un cervello sopra la norma che usano benissimo, a differenza di noi cosiddetti "abili" che il cervello lo abbiamo, ma a volte lo teniamo in soffitta perchè potrebbe prendere aria e scombussolare il "casino" che abbiamo dentro.

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