io e il mare

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mercoledì 1 giugno 2011

IL PALLONE SGONFIATO



Forse qualcuno si era illuso che dopo Calciopoli ( triste episodio del nostro calcio su cui peraltro non si è fatta luce completa ) il mondo del pallone fosse improvvisamente diventato un'isola felice in cui moralità, correttezza, rispetto e fair-play avevano finalmente preso piede, lasciando da parte, magari non per sempre, pastette, inciuci, cori violenti, tafferugli e scommesse più o meno clandestine...

Non è stato così.

La notizia la conosciamo tutti, ora aspettiamo che le indagini, come dicono coloro che sanno realmente scrivere bene, facciano il loro corso. Quello che so è che il quadro agli occhi di chi legge, come il sottoscritto, è desolante sotto ogni punto di vista.
Impensabile pensare che un campionato di serie B, ormai praticamente abbandonato a se stesso per la pochezza del livello tecnico che lo contraddistingue, per la scarsità di risorse economiche che lo regge in piedi, potesse riuscire ad andare avanti e ad essere immune da intrecci più o meno leciti. Ma mai, ripeto, mai, ci si sarebbe forse aspettati che decine e decine di partite potessero essere condizionate, anche nel solo tentativo, ai fini di far fruttare denaro agli scommettitori e ai calciatori corrotti coinvolti...
L'aspetto che più mi rattrista è pensare che dei calciatori, a loro insaputa, siano stati "drogati" con degli ansiolitici per fare in modo che la combine organizzata da altri calciatori con gli scommettitori portasse al risultato prestabilito. Trovo tutto questo di uno squallore indicibile, ancor peggio della scommessa illecita di per sè già ingiustificabile, perchè in questo caso la salute dei calciatori inconsapevolmente "dopati" è stata messa a dura prova.
Sono molto sorpreso del coinvolgimento di Beppe Signori, uno che ha fatto 200 gol in serie A ( ahimè era anche il soprannome con cui pare si coprisse la sua identità nelle intercettazioni telefoniche finora considerate), uno che ha lasciato il segno sul campo,che ha fatto la storia del nostro calcio giocato, nel bene, e che ora, fuori dal campo, rischia di rovinarsi la vita presente e futura,oltre che il suo glorioso passato, per sessantmila euro. Di disonore.
Confidiamo nella giustizia e nella presunzione d'innocenza. Speriamo in questo, o perlomeno illudiamoci che sia così.

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