io e il mare

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lunedì 13 giugno 2011

UN PAESE UNITO. SULLA CARTA GEOGRAFICA



Non parlo mai di politica, chi mi frequenta conosce il mio background ma sa anche che sono un uomo libero, e soprattutto obiettivo, per quanto sia possibile esserlo in questo paese di fazioni, di dentro o fuori, di Guelfi o Ghibellini, ma questo lo avevo già scritto in un altro contributo...
Ieri il referendum ha dato un segnale importante. La gente vuole partecipare, e se possibile, decidere ( o illudersi di farlo ) il proprio futuro anche e quando si tratta della propria pelle... Poi si può interpretare il voto come un segnale contro il governo, non lo so, non faccio il politologo, in questo momento l'Italia mi sembra lo specchio di quella calcitstica, ovvero un paese di cinquantaseimilioni di commissari tecnici e di cinquantaseimilioni di politologi.
Più di una volta dissi che non ho sentimento patriottico. E' una mia scelta, non nutro un viscerale amore per la patria perchè per il sottoscritto contano le persone, e non il luogo in cui uno nasce. Potevo nascere a Tuscaloosa in Alabama, a Bali, o a Stoccolma, io sono sempre io per i valori che mi hanno formato, per la famiglia (meravigliosa, accidenti ho parlato di me...mannaggia...) in cui sono cresciuto, che Dio ha voluto in Italia e che pertanto accetto con serenità.
Questo non vuol dire che io odi l'Italia, che resta un paese bellissimo ma pieno di problemi irrisolti, contraddittorio, diviso a metà ( mi spiego meglio a scanso di equivoci: unito morfologicamente ma chiaramente diviso dal punto di vista economico).
L'Italia unita è un sogno realizzato solo sulla carta. Siamo divisi su tutto, e questo purtroppo è il problema più grosso da risolvere.

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