io e il mare

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giovedì 1 agosto 2013

NELLA VIRTUALITA, ANCHE TANTA LUCE

Nel teatrino virtuale dei social network, dentro i quali siamo tutti attori più o meno protagonisti, esiste la possibilità di lasciare la porta aperta alle sorprese che la vita ogni tanto ci regala. E spesso sono anche sorprese positive.
Appurato il fatto che Facebook sia un calderone, un tritatutto in cui immagini ed emozioni vengono prodotte cliccate, archiviate e cancellate a ciclo continuo, non posso fare a meno di considerare quelle che a pieno titolo sono le luci nascoste dentro il vuoto che spesso appare davanti ai nostri occhi ogni volta che accediamo al simposio virtuale per antonomasia.
Le luci nascoste sono quelle persone che in silenzio, quasi furtivamente, riescono a trasmettere quelle energie positive, quelle spinte necessarie cosi forti da far cancellare tutto il mare di superficialità che ci circonda. Sono persone speciali, lo vedi, te ne accorgi fin dall’inizio anche quando hai la giusta ricettività per chi, per certi versi, è simile a te avendo un’accordatura dello strumento dell’anima sempre tesa, sempre pronta a disporre nuove partiture, sempre pronta a volare.
Con questo, in nessun, modo, intendo dire che la virtualità sia meglio della realtà (anche se a mio avviso la realtà non esiste, esiste solo il modo in cui noi la percepiamo). Esiste però la possibilità di poter interagire con persone che non si sono mai conosciute in carne ed ossa ma con cui è bello condividere emozioni, situazioni, sentimenti e speranze.
“Condividere”. Che verbo meraviglioso, unisce, stringe forte, trasmette positività e voglia di avere un obiettivo comune. E lo si può fare anche nella “virtualità” quando si conoscono persone che conoscono il significato di questa parola perché è la nota principale che parte dallo strumento dell’anima, quella che da il là al componimento perfetto che renda la vita degna di essere vissuta.
Dedico questo mio scritto all’amica “virtuale” (le virgolette sono d’obbligo) Simona, e ringrazio la mia amica Antonella per avermi insegnato, e non dal punto di vista etimologico, il significato della parola “condividere”.

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