io e il mare

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venerdì 16 marzo 2012

ADELE E L'ALBERO DAI RAMI FATATI...

Un giorno Adele mi condusse verso l'albero dai rami fatati. Avevamo dodici o tredici anni, e nella nostra innocenza ci piaceva trascorrere qualche oretta insieme al pomeriggio per discutere dei nostri sogni, dei nostri desideri, del nostro futuro.

Ma mai Adele fino ad allora mi parlò di questo albero. Mi ci portò quasi di sorpresa, un pomerggio verso la fine della scuola. Era primavera ma faceva già tanto caldo. Ah si' ora ricordo, avevamo quasi quattordici anni, stavamo preparando gli esami di terza media e appoggiammo i libri di matematica ai piedi dell'albero. Non volevamo studiare.

"Tu non lo sai, ma questo albero è magico, tu tiri uno dei suoi rami, piano piano, senza fargli male, ed un tuo desiderio si realizzerà", mi disse Adele con quella voce figlia della sua innocente adolescenza in fiore.
Io, sempre dubbioso, sempre scettico, sempre timoroso, mi avvicinai e tirai uno di quei rami con delicatezza, quasi con timore, per poi esprimere un mio desiderio.

Sono passati oltre vent'anni, e Adele oggi chissà dov'è, mentre io sono qui che attendo e vorrei tanto poter tirare ancora, piano piano, quel ramo dall'albero fatato.

Ancor oggi quel mio desiderio è in attesa di essere esaudito,ma poco importa. Quell'albero mi ha insegnato ancora a credere nel chiedere, e ad aspettare con paziena e gioia ogni momento che vivo.

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