io e il mare

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lunedì 19 marzo 2012

UNA FESTA CHE RESISTE



In questi tempi multimediali fatti di connessioni superveloci, relazioni repentine che nascono e muoiono con la velocità di un "click", è bello altresi' vedere che ancora alcune tradizioni della nostra infanzia resistano all'usura del tempo, alla schizofrenia disinteressata dei nostri giorni.
Il mio riferimento è alla ricorrenza di oggi, la festa del Papà, che innegabilmente a tutti quanti noi fa riecheggiare i tempi dell'infanzia, nell'intrecciarsi dei ricordi che riaffiorano pensando a tutti i momenti in cui la figura paterna resta indelebile nel nostro cuore, agli insegnamenti, persino ai rimproveri, magari da noi poco accettati da ragazzi ma poi, a posteriori, ritenuti quanto mai opportuni e determinanti per la nostra crescita.
Il padre è ancora oggi figura cardine in quella struttura la cui parola oggi viene spesso abusata ed utilizzata più per propaganda che per altro: la famiglia.
Per questo mi piacerebbe che oggi tutti coloro che hanno ancora la fortuna di avere il proprio papà potessero dedicargli anche solo un abbraccio, una parola di ringraziamento, uno scambio di energia fra padre e figlio che solo padre e figlio possono capire fra di loro nel legame indissolubile che li unisce.
Il mio abbraccio piu affettuoso va invece a chi il Papà non ce l'ha piu', in particolare a due miei cari amici che lo hanno perso di recente. Oggi per loro questa festa ha un sapore intriso di dolore e di tristezza. Sono vicino a voi, e questo mio scritto è dedicato a voi, e al vostro papà, nel suo dolce ricordo.

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